Milano

Zone rosse, pm Bergamo dà proroga a Crisanti per consulenza

L'inchiesta per epidemia colposa, a carico di ignoti per ora, punta a chiarire le responsabilità sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro

Zone rosse, pm Bergamo dà proroga a Crisanti per consulenza

Piu' tempo al virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, per stilare il dossier chiave dell'inchiesta condotta dalla Procura di Bergamo sul coronavirus nella zona piu' colpita d'Italia. A quanto apprende l'AGI, il procuratore capo Antonio Chiappani e il pm Maria Cristina Rota hanno concesso una proroga di "almeno piu' settimane" a Crisanti, che lavora sul dossier da agosto assieme ad altri consulenti, su richiesta dello stesso esperto "data la grande complessita' e decisivita' dei quesiti". L'inchiesta per epidemia colposa, a carico di ignoti per ora, punta a chiarire se siano emerse responsabilita' sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio marzo, e sulle eventuali negligenze all'ospedale di Alzano, che venne riaperto poche ore dopo l'isolamento di un primo paziente positivo al coronavirus, a fine febbraio.

Da comitato vittime Covid altre 150 denunce

Il comitato delle vittime di coronavirus 'Noi Denunceremo' depositera' presso la procura di Bergamo altre 150 denunce, per un totale di quasi 300, il prossimo giovedi 15 ottobre alle ore 9.30. "Abbiamo lasciato parlare per un po' esponenti del Governo e di Regione Lombardia - dice il presidente Luca Fusco - dopo 36.000 morti ufficiali e altre migliaia ufficiose che non rientrano nella conta perche' morte soffocate nel letto di casa o in qualche Rsa senza un tampone mentre gli ospedali esplodevano, non solo non abbiamo assistito ad alcun rappresentante delle istituzioni che si sia fatto spontaneamente da parte, ma sia il Presidente del Consiglio che il Presidente di Regione Lombardia hanno iniziato una campagna mediatica regionale, nazionale e internazionale che ne esaltasse le gesta in quei drammatici mesi". "Al Ministero della Salute - prosegue - sono cosi' convinti che sia andato tutto bene da avere consentito che il Direttore generale per la prevenzione si dedicasse ad altri incarichi dagli inizi di maggio, in piena pandemia, e nel modo piu' discreto possibile[ (il riferimento e' a all'ex dg della prevenzione sanitaria, Claudio D'Amario, ndr). La gestione dell'emergenza e' stata cosi trasparente ed esaltante che la stampa internazionale avrebbe le prove di pressioni esercitate all'Oms da parte di personaggi abituati a muoversi tra i ministeri per far sparire nell'arco di 24 ore un rapporto indipendente in cui si mettevano a disposizione di altri Paesi le lezioni apprese dalla disastrosa gestione italiana che, ovviamente, noi abbiamo ritrovato".  Il Comitato si mostra critico anche su quelli che definisce "i successi ostentati dal Governo nel contenimento dei contagi durante l'estate, quando l'unico motivo di questo 'successo' consisterebbe nel fatto che non si rapportasse il numero assoluto dei contagi a quello dei tamponi, edil numero dei tamponi fatti in Italia a quelli svolti all'estero". Secondo il sito Our World In Data, riconducibile all'Universita' di Oxford, sostengono i rappresentanti dei familiari,"emerge infatti molto chiaramente la proporzionalita' diretta tra numero di tamponi giornalieri e quello di positivi al coronavirus, e di come l'Italia abbia meno contagi di Paesi come Inghilterra e Israele solo perche' processi un terzo dei loro tamponi".

 








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