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Intervista con Alessandro Zanardi dopo la partecipazione al DTM di Misano
Zanardi: "È straordinario sapere che così tante persone si identificano con quello che faccio".
E' stato un fine settimano pieno di emozioni per Alessandro Zanardi arrivato quinto a MIsano nella tappa italiana del DTM. Alex Zanardi ripercorre questo fine settimana davvero speciale e descrive le sue esperienze con la famiglia BMW, la pista del DTM e i suoi fan entusiasti - e guarda già oltre in previsione della 24 Hours di Daytona (USA) a gennaio 2019.
Alessandro, descrivi in tre parole la tua partecipazione al DTM.
Alessandro Zanardi: "Esaltante, emozionante, commovente. Lascio Misano con un gran sorriso".
Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai tagliato il traguardo in quinta posizione nella seconda gara DTM di domenica?
Zanardi: "All'inizio, quando il mio ingegnere mi ha comunicato la mia posizione tramite radio, ho pensato che fosse uno scherzo. Non me l'aspettavo. È anche troppo considerando la mia prestazione da un punto di vista neutrale. Ero molto ottimista dopo le prove, ma dopo la prima gara, in cui sono rimasto un po' indietro, temevo che il mio destino in questo fine settimana fosse di finire fuori pista. Le condizioni del tempo sfavorevoli e in continuo cambiamento non mi hanno permesso di costruire una strategia basandomi sulla prima gara. Ogni volta che scendevo in pista, tutto era diverso rispetto alla volta precedente. Pensando a questo, il quinto posto, insieme agli ottimi tempi, è ovviamente fantastico. Mi sembra una medaglia d'oro".
Quale aspetto del DTM ti è piaciuto di più?
Zanardi: "Il tempo trascorso con tutte le persone che mi hanno aiutato a rendere possibile questo weekend a Misano".
Qual è stata la sfida più grande?
Zanardi: "Mantenere la BMW M4 DTM in pista (ride). Ma ci sono riuscito. Ho vinto molte gare nel corso della mia carriera e credo di avere ancora le carte in regola per spingere al limite una vettura come la BMW M4 DTM. Tuttavia, rispetto agli altri piloti, mi mancava semplicemente l'esperienza nel DTM".
Come sei stato accolto dalle famiglie BMW e DTM?
Zanardi: "Sono stato accolto molto bene dalla famiglia DTM, sono stato benissimo a Misano e ne sarò per sempre grato! Per quanto riguarda la mia famiglia BMW, e in particolare il mio team, mi hanno dato la sensazione - e potevo vederlo anche nei loro occhi - di essere pienamente soddisfatti del lavoro svolto e di essere esattamente l'uomo che volevano avere nella loro auto. L'obiettivo non era vincere la gara, si trattava di sfruttare al meglio la mia opportunità e ottenere il massimo dalla macchina. Tutti i membri del team si sono identificati in questo obiettivo, la loro dedizione e il loro impegno non hanno prezzo per me. Porterò per sempre questi ricordi con me. Il fine settimana è stato assolutamente incredibile".
Sei stato accolto con molto entusiasmo anche dai fan italiani.
Zanardi: "Mettiamola così, credo di essere stato coinvolto in una serie di storie romantiche nella mia vita, che alla fine hanno avuto il lieto fine in cui la gente sperava. Fisicamente, ho fatto cose che forse la gente non credeva fossi in grado di fare. In una giornata come questa, ti siedi di fronte allo specchio la sera e ricordi tutto ciò che hai vissuto nel corso degli anni. È straordinario sapere che così tante persone si identificano con quello che faccio. Mi rende incredibilmente orgoglioso".
Guardando tutti i filmati di bordo, è stato impressionante vedere quante cose stavi facendo contemporaneamente con le mani.
Zanardi: "È vero, è stato davvero molto acrobatico (ride). Ma non avevo alternative in questi giorni, quindi mi sono adattato rapidamente. Una volta preso l'impegno, alcune cose non si sono rivelate difficili rispetto a come immaginavamo inizialmente. Ho lavorato meticolosamente con gli ingegneri di Monaco per trovare la migliore soluzione possibile per me, e penso che abbiamo creato un sistema eccezionale. Abbiamo compiuto un enorme passo avanti e ho stabilito un'ottima base in previsione della partecipazione alla 24 Hours di Daytona nel 2019. Credo che se dovessi affrontare la sfida di guidare 24 ore di fila, con questo sistema potrei farlo - da un punto di vista puramente fisico. Sono sicuro che non sarei proprio fresco come una rosa una volta passate le 24 ore, ma non sarebbe un’impresa impossibile (ride). Grazie a tutti coloro che hanno mostrato il loro entusiasmo e il desiderio di aiutarmi a diventare un pilota da corsa migliore. Non vedo l'ora di continuare i preparativi per Daytona".