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Auto e Motori
L’Heritage di Stellantis Protagonista all'Automotoretrò 2022

 FIAT 126 prototipo

Nel 1972, a sedici anni dal lancio, FIAT deve iniziare a pensare alla sostituzione del suo cavallo di battaglia, la 500 che ha motorizzato l’Italia. Sono cambiate le esigenze di mobilità, i tragitti diventano più lunghi e il traffico più congestionato: cresce l’esigenza di comfort e sicurezza, l’abitabilità diventa un requisito essenziale. Sulla base dell’esperienza maturata nelle piccole cilindrate, FIAT studia una nuova vettura che, confermando le caratteristiche di maneggevolezza ed economicità, adotti però un design più moderno e funzionale, decisamente ispirato alla “sorella maggiore”, la FIAT 127: nasce così la FIAT 126. 

Impostazione tecnica e meccanica ereditata dalla 500, ma prestazioni e abitabilità da segmento superiore: linee squadrate con 4 posti comodi e velocità di punta a 105 km/h. Carrozzeria autoportante a struttura differenziata con un sistema razionale di rinforzi per avere un abitacolo particolarmente rigido e resistente agli urti passivi: la sicurezza viene ulteriormente incrementata grazie ai freni comandati da circuiti idraulici separati. Le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti per il massimo comfort, la visibilità molto ampia rispetto alle dimensioni contenute.

Per il motore viene scelto il robusto bicilindrico da 600cc, naturale evoluzione del motore da 499,5cc che aveva equipaggiato quasi quattro milioni di FIAT 500.

E siccome anche l’estetica conta, la FIAT 126 si presenta come una vettura particolarmente curata nelle finiture, con sedili e fiancate rivestiti in similpelle, un tappeto di nylon che ricopre tutto il pavimento e un padiglione imbottito con uno strato di fibra fono-assorbente. 

Anche in questo caso, come per la 500, il favore del mercato è immediato: la produzione terminerà infatti solo nel 2000 con oltre quattro milioni e seicentomila unità commercializzate in tutta Europa e la 126 sarà il modello a trazione posteriore più longevo mai prodotto da FIAT. L’esemplare esposto è l’ultimo prototipo esistente e venne prodotto dallo stabilimento di Cassino nel 1972. Si differenzia dal modello di serie per alcuni particolari – come il numero di telaio “provvisorio” e la diversa posizione della presa d'aria per il propulsore, che in questo esemplare è collocata dietro ad una delle griglie del cofano motore – e presenta alcune soluzioni estetiche che furono successivamente implementate nelle vetture di produzione delle serie successive, come i cerchi ad attacco stretto.

 

 

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