Mercato Auto: marzo segna un + 40,8%
CRISCI: Se non si recupera il gap con i Major Markets per le auto “con la spina” la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento
“Sulla transizione energetica del settore – afferma Crisci – pensiamo che ci sia bisogno di chiarezza e che ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile”.
“Ora – aggiunge – c’è bisogno di lavorare in modo coordinato, con una strategia pragmatica, per raggiungere gli obiettivi di un processo che è già in atto e va governato: l’industria automobilistica è pronta a fare la sua parte e a supportare le istituzioni per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035; ma nel frattempo continua a diventare sempre più ampio il gap che ci separa dagli altri Major Markets europei in termini di diffusione di auto con la spina e, se non ci impegniamo a recuperare velocemente, la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento”.
L’UNRAE invita a rassicurare e supportare gli acquirenti, sia privati che aziende, anche con interventi che prevedano:
a. Revisione della fiscalità per le auto aziendali, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2. L’occasione della Delega Fiscale, attesa per anni da più Governi, rappresenta un’opportunità imperdibile per ridare competitività alle imprese italiane in tutti i settori e, allo stesso tempo, ottenere i benefici ambientali delle vetture a zero o basse emissioni.
b. Riformulazione degli incentivi all’acquisto di vetture a zero o basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo e inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Ciò al fine di evitare l’increscioso fenomeno degli avanzi come avvenuto nel 2022, aumentare realmente la penetrazione delle vetture a zero o basse emissioni e avvicinare il nostro Paese ai grandi mercati europei, prevedendo di conseguenza anche l’allocazione dei fondi residui del 2022.
c. Veloce emanazione sia delle norme attuative per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, che attualmente prevedono tempi di attuazione molto lunghi, sia di quelle per la realizzazione di punti di ricarica su strade urbane e superstrade, come previsto dai decreti MASE. I fondi sono stati stanziati da molto tempo ma non sono ancora spendibili. Va inoltre accelerata l’installazione di colonnine di ricarica sia private che pubbliche lungo le autostrade ed è necessario elaborare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova Direttiva AFIR.
Iscriviti alla newsletter