28 giugno 2017 - 18:25

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Roma, 28 giu. (AdnKronos) - Dopo il caos di ieri, la parola d'ordine oggi è smorzare le polemiche. Matteo Renzi chiede ai suoi di non alimentare i litigi nel Pd ma mette in chiaro a chi, come Dario Franceschini (tra gli altri), gli chiede di cambiare linea e lavorare alla coalizione che no, la linea non cambia. Del resto, appena due mesi fà, quella linea è stata scelta da due milioni di elettori che sono andati ai gazebo per confermarlo segretario. Un mood che esplicita Luca Lotti: "Non possiamo sempre rimettere in discussione tutto. Abbiamo votato pochi giorni fa per le nostre primarie e abbiamo 2 milioni di italiani che hanno espresso il loro voto per Renzi. Fine della discussione. No al logoramento interno". E sul risultato delle amministrative, il braccio destro di Renzi puntualizza che si può "analizzare tutto, ma se parti subito con l'attacco in questo modo e' un'offesa per le persone che hanno votato". Ed ancora Andrea Marcucci, plenipotenziario renziano al Senato: "Due milioni di italiani alle primarie hanno scelto Matteo Renzi come segretario. Il Pd riparte da questo dato. Ora davvero basta con le polemiche ed i distinguo. Lavoriamo insieme per il Paese". A partire da 'Italia 2020', l'assemblea dei circoli del Pd a Milano di venerdì e sabato.