2 marzo 2025 - 09:42
Tajani "Se l'Occidente si divide a vincere sono solo le autocrazie"
ROMA (ITALPRESS) - "Se l'Occidente si divide vincono le autocrazie". Così, in una intervista al Messaggero, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, evidenziando che "i nostri valori sono comuni: libertà, pace, democrazia. Non si cancellano con un contrasto diplomatico". E spiega: "Una divisione tra l'Europa e gli Stati Uniti significherebbe il tramonto dell'Occidente, che porterebbe alla vittoria di autocrazie, populismi e radicalismi. Questa vittoria sarebbe un danno gravissimo non soltanto per l'Occidente ma per tutto il mondo".Alla luce dello scontro tra Trump e Zelensky, aggiunge, "l'Italia chiede un vertice tra l'Europa e gli Stati Uniti. In questa fase storica, non è in gioco soltanto una questione politica. È in ballo l'unità dell'Occidente e il ruolo dell'Occidente nel mondo, per difendere i suoi valori fondanti. Quei principi di libertà, centralità della persona, difesa dello Stato di diritto, libero mercato, tutela della pace e della democrazia a proposito dei quali non potrà e non dovrà mai esserci spaccatura tra l'Europa e gli Stati Uniti che sono due facce della stessa medaglia". "Io credo - osserva - che l'Occidente abbia tutte le potenzialità giuste per contare e una storia che è la sua forza ed è declinabile al futuro. Ma occorre stare insieme. Una divisione tra l'Europa e gli Stati Uniti significherebbe il tramonto dell'Occidente, che porterebbe alla vittoria di autocrazie, populismi e radicalismi. Questa vittoria sarebbe un danno gravissimo non soltanto per l'Occidente ma per tutto il mondo. L'Occidente ha vinto quando hanno vinto i suoi valori contro il nazismo e il comunismo che sono proprio la negazione dei valori occidentali". "Ricordiamoci che gli americani sono quelli che ci hanno permesso di liberarci dai totalitarismi del '900, a prezzo di sacrifici enormi - ricorda Tajani -. Non dobbiamo dimenticare che, tra i tanti caduti dell'esercito alleato, c'erano tanti italo-americani e tanti europei. È impensabile i mettere in discussione il rapporto transatlantico perché a Washington c'è un governo che non piace a tutti. L'Europa è un'identità che va ben oltre le questioni politiche. E quindi anche le scelte contingenti devono essere finalizzate a garantire l'unità dell'Occidente. L'Alleanza Atlantica non è soltanto un'alleanza militare, è molto di più. È una scelta, allo stesso tempo, ideale e strategica". "Anche quando ci sono delle discussioni - prosegue il ministro degli Esteri -, dobbiamo tutti lavorare sapendo che c'è un patrimonio culturale e valoriale che è comune da sempre, da Tocqueville in poi. C'è un filo ideale che collega la democrazia di Atene a George Washington. D'altronde era stato Cristoforo Colombo a far da ponte tra i continenti. Condividiamo con l'America lingua e religione. Anche loro hanno un'identità giudaico-cristiana. Proprio come la nostra Europa che ora più che mai è il luogo della modernità e della libertà. Voglio dire, parlando di storia, che il vincolo spirituale euro-atlantico non può essere eliminato dal contrasto in un colloquio diplomatico o da dichiarazioni conflittuali. La diplomazia ha bisogno di tempo per risolvere i problemi ma sono sicuro che l'Occidente sarà unito anche per la trattativa di pace nell'Ucraina".In merito al summit di oggi a Londra, "in questo vertice, l'Italia farà sentire la sua voce per portare tutti al tavolo della pace - dichiara -. E tutti significa Europa, Stati Uniti, Ucraina e Russia". "Noi, davanti a tutti, non dobbiamo avere paura di essere ciò che siamo - aggiunge -. Dobbiamo comportarci secondo la nostra bussola e tenendo sempre aperta la nostra scatola dei valori. Questo è il modo migliore per farci rispettare nel mondo. L'Europa e l'Occidente in generale significano apertura, curiosità, progresso. Pensiamo ai grandi viaggiatori come Marco Polo e Matteo Ricci, come Amerigo Vespucci e Vasco de Gama, come i naviganti delle Repubbliche marinare e si potrebbe continuare all'infinito con gli esempi. Avevano tutti una visione aperta della loro identità, volevano conoscere e farsi conoscere, crescere e far crescere. Potrei parlare anche dei grandi mercanti veneziani, inventori delle moderne assicurazioni. Ecco, la modernità è ciò che contraddistingue l'Europa e l'Occidente". "Non dobbiamo assolutamente vivere con timore la nostra identità - prosegue Tajani -. Ma esercitarla nei fatti. Difendendo il nostro modello, difendiamo anche gli interessi dell'Italia, che è un Paese commerciale e aperto per vocazione. Così dev'essere tutta l'Europa. Il nostro esempio chi è? È Ulisse, un grande viaggiatore che poi ritorna sempre alla sua dimora, dove ci sono la moglie, il figlio e il cane Argo. C'è la sua famiglia e la sua patria. Questa è l'Europa, questo è l'Occidente. Bisogna farlo capire, perché noi troppo spesso non parliamo dei valori che ci rappresentano". Alla domanda se gli americani non stanno mollando l'Europa, risponde: "Credo che questo non potrà mai accadere. Anche perché la nostra sicurezza e stabilità geopolitica dipendono da questo rapporto indissolubile tra i nostri due continenti". "La Germania di Merz - dice - si ispira a quel popolarismo europeo di Adenauer, De Gasperi e Schuman che ha dato vita all'Europa del secondo dopoguerra. E voglio ricordare che, nei rapporti tra la Germania e l'Italia, le relazioni tra i partiti del Ppe sono state fondamentali. Lo saranno ancora grazie ai legami tra Forza Italia e Cdu-Csu"."Putin - ricorda Tajani - si era avvicinato alla Nato e all'Occidente con l'accordo di Pratica di Mare, propiziato da Berlusconi. Poi il presidente russo ha scelto di allontanarsi, spinto da sue strategie geo-politiche. Non mi sento di fare grandi rimproveri all'Occidente, per quanto riguarda il rapporto con la Russia. Ora guardiamo avanti, e lavoriamo tutti per la pace giusta che non può significare la sconfitta dell'Ucraina. Guardi, le dico un'ultima cosa: la speranza fa parte dell'identità occidentale". "La speranza deve darci la forza di fare scelte coraggiose e di non rinchiuderci in una sindrome d'impotenza che non può minimamente appartenerci", conclude il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.- foto Ipa agency -(ITALPRESS).vbo/r02-Mar-25 09:42