Politica

Agricoltori, FdI "frega" la Lega e si intesta gli aiuti. Ecco come. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Agricoltori, stop all'emendamento di Molinari (Lega). Intervento del governo targato Meloni-Lollobrigida

Agricoltori, l'emendamento leghista è di 200 milioni di euro, quello del governo di entità inferiore. Ma FdI vuole intestarsi gli aiuti al settore e non lasciare il merito alla Lega

 

Quattro milioni di voti - è la stima che fanno i sondaggisti considerando il numero di aziende agricole medio-piccole in Italia e le loro famiglie - fanno gola in vista delle elezioni europee. E la premier Giorgia Meloni e il "cognato d'Italia" Francesco Lollobrigida, ministro delle Politiche agricole, considerano il settore quasi una loro branca, con un fortissimo legame in particolare con Coldiretti. Ed è così che - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - l'emendamento presentato da Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, che reintroduce l'esenzione dell'Irpef agricola (costo complessivo circa 200 milioni di euro) non verrà approvato o comunque verrà superato e/o sostituito da un emendamento che arriverà direttamente dal governo e, in particolare, da Palazzo Chigi e dal dicastero dell'Agricoltura.

Un emendamento targato Meloni-Lollobrigida e non Molinari-Lega in modo tale che mediaticamente e ufficialmente il merito del sostegno al comparto e al popolo dei trattori che sta protestando da Nord a Sud sarà di Fratelli d'Italia e non del Carroccio. Peccato però che, nel merito, l'emendamento di Molinari prevede il ripristino dell'esenzione totale dell'Irpef agricola mentre l'intervento del governo, ovvero di Meloni e Lollobrigida, punta a introdurre una franchigia di reddito Irpef per poter avere l'esenzione. E quindi il costo per lo Stato sarà inferiore, poco sopra i 100 milioni di euro.

Ma il punto, al di là dei dettagli del provvedimento, è politico. Fratelli d'Italia, Meloni e Lollobrigida non intendono assolutamente mollare un settore come quello dell'agricoltura alla Lega, che però sul territorio si sta fortemente battendo soprattutto con l'ex ministro Gianmarco Centinaio e in Parlamento con l'iniziativa di Molinari. D'altronde, se non ci fosse stato l'emendamento del capogruppo leghista a Montecitorio il tema non si sarebbe nemmeno posto nella maggioranza. Molinari di fatto ha costretto Palazzo Chigi a rincorrere il Carroccio e ora con l'emendamento Meloni-Lollobrigida Fratelli d'Italia punta a far passare l'aiuto al comparto agricolo come un merito di Fratelli d'Italia. Proprio perché quei quattro milioni di voti fanno comodo.

In una nota la Lega ha fatto sapere che" è da sempre al fianco di agricoltori, allevatori e pescatori - di tutti senza distinzione - senza se e senza ma. Ben prima della protesta di queste settimane abbiamo presentato infatti atti concreti per sostenere uno dei settori più strategici e vitali per il Paese". "Sul tavolo da tempo, oltre agli emendamenti sull’esenzione dell’Irpef, anche la nostra proposta per la fissazione dei prezzi nei contratti di cessione dei prodotti agroalimentari, e quella per l’adeguamento delle norme per il prelievo venatorio per limitare i disastri causati dalla fauna selvatica". "Bene a livello europeo i dietrofront imposti alla Commissione sui fitofarmaci e sui terreni da lasciare incolti, rimangono sul tavolo il tema dei dazi per bloccare la concorrenza sleale dei prodotti ExtraUe e le assurde penalizzazioni per altri settori (dal pollame ai suini), ivi compreso il comparto pesca messo a dura prova dalle limitazioni imposte da Bruxelles. Lavoriamo tutti insieme per difendere il diritto al lavoro e alla salute, che le folli e sinistre scelte europee mettono a rischio".