Politica
Antimafia, Verini (Pd): "Colosimo? Uno schiaffo ai familiari delle vittime"
Intervista al capogruppo del Pd in Commissione Antimafia Walter Verini
Verini: "Abbiamo raccolto l’appello e le preoccupazioni di tante associazioni e familiari di vittime delle mafie e del terrorismo"
"Le persone e gli ambienti legati al terrorismo nero e allo stragismo con i quali ha avuto più occasioni di contatto rendevano del tutto inopportuna la sua nomina. Hanno voluto dare uno schiaffo a questi familiari e queste associazioni". Lo afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo del Pd in Commissione Antimafia Walter Verini commentando l'elezione di Chiara Colosimo a presidente.
Perché il Pd ha contestato l'elezione di Chiara Colosimo alla presidenza della Commissione Antimafia?
"Perché abbiamo raccolto l’appello e le preoccupazioni di tante associazioni e familiari di vittime delle mafie e del terrorismo. Non è un fatto personale, ma le persone e gli ambienti legati al terrorismo nero e allo stragismo con i quali ha avuto più occasioni di contatto rendevano del tutto inopportuna la sua nomina. Hanno voluto dare uno schiaffo a questi familiari e queste associazioni, proprio nel giorno dell’Anniversario della strage di Capaci. E hanno delegittimato la Presidenza della Commissione. Abbiamo poi anche noi proposto e sostenuto la nomina nell’Ufficio di Presidenza dell’ex-Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho, una garanzia di solido presidio e competenza nel contrasto alle mafie".
Come vi muoverete ora?
"Per quanto ci riguarda lavoreremo a un’agenda che si muova sulla necessità di aiutare il lavoro dei magistrati impegnati - dopo l’arresto di Messina Denaro - a trovare risposte ancora inevase. Alcune le ricordava ieri il Procuratore di Palermo De Lucia. Di quali protezioni ha goduto il boss latitante per tutti questi anni? Quali 'menti' hanno guidato la mafia stragista nella scelta di luoghi, obiettivi, tempi? Potremmo continuare. Poi ci sono questioni di stringente attualità: cosa può e deve fare l’Antimafia per monitorare e contribuire a contrastare la penetrazione della criminalità organizzata nell’economia, i rischi legali al Pnrr. L’aumento inquietante delle pratiche usuraie, del riciclaggio, del welfare criminale sono altri aspetti che confermano la grave pericolosità del fenomeno. Un fenomeno che maggioranza e governo sottovalutano, non valutano, ignorano. Anzi praticano politiche (allentamento dei controlli negli appalti, aumento del contante, smantellamento di presidi di lotta alla povertà…) che sono il contrario di quello che sarebbe necessario".
Come si combatte oggi la Mafia?
"Accanto ad alcune delle cose che ho detto, c’è una cosa di fondo: rafforzare in ogni modo cultura della legalità, delle regole. Investire nella scuola pubblica, nell’educazione, battersi contro la dispersione scolastica. Anche così si combattono le mafie".