Politica
Apostolico e non solo, tutti spioni e spiati: lo sputtanamento non ha colore
Il caso del video sulla giudice Iolanda Apostolico ha innescato una catena di accuse e controaccuse di spionaggio. E non solo
Caso Apostolico e non solo: politici, sindaci e giudici sono tutti spioni e spiati. Ormai lo sputtanamento non ha colore
Spioni. Nell’era dello sputtanamento continuativo e del martellamento mediatico, bisogna stare attenti alle notizie e al modo di usarle perché, e non è una novità, molto spesso fanno male più a quelli che volevano approfittarne che al destinatario dell’attacco infangatore, o presunto tale.
In questi giorni ha fatto scalpore (?) la notizia che una magistrata non solo ha partecipato ad una iniziativa politica, ma pare che abbia inveito contro ministri e varia umanità. Sul come è stata pubblicata, messa in onda, poco si sa, mentre il veicolo-artefice dell’amplificazione, della pubblicazione, è noto, e trattasi del ministro Salvini. Dunque Salvini contro Iolanda Apostolico, rea di invettive e pare altro, durante una manifestazione contro l’allora governo in carica. L’ANM non ha fatto un plissé anzi ha chiesto spiegazioni al Ministro, mentre la compagine governativa ne ha chiesto la rimozione.
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Sì perché la Giudice ha definito il cosiddetto Decreto Espulsioni inapplicabile. Capito l’arcano, la violenta (e quando mai non è così?) polemica getta ancora più discredito su un organo dello Stato che non gode di particolare salute tra dossier, scandali, improvvide assoluzioni e improvvisazioni assortite al punto che ci si chiede per quale motivo ogni sentenza debba diventare un esercizio creativo, invece che applicare la legge.
Mistero, ma la nostra dott.ssa Apostolico, dal nome sibillino e suadente non cede sull’applicazione della legge e per nulla è interessata al destinatario, il Governo, che ricordiamo è un altro organo dello Stato.
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Ed ha fatto capolino presso gli scavezzacollo della sinistra double-face, il concetto di dossieraggio, e cioè quell’antica pratica iniziata con mezzi molto naif dal Generale De Lorenzo, e poi affinata fino ai nostri giorni digitali, dove sparare verso il nemico è più facile, ma è più difficile colpirlo, Ma sia Salvini che Apostolico possiamo dire che hanno pareggiato. Poi i filmati, le dicerie, i documenti, girano, la rete li amalgama e li risputa dopo averli digeriti, è il principio che due scandali o più scandali si elidono a vicenda, e infatti ora attendiamoci il contro-spionaggio e la rappresaglia che avrà l’effetto di un battito di ciglia e come tale sarà dimenticata.
Dunque l’indifferenziato assalto a tutto quello che si muove, dai fidanzati ciarlieri, ai cognati dalla bocca larga, ma anche alle famiglie, nonne e zie comprese, non fanno un buon lavoro, la telecamera spia nella camera da letto o nell’ufficio del Sindaco Anziano, trasformata nell’alcova di Casanova. Complimenti, perché siamo diventati tutti attori, ma i cadaveri non sono nell’armadio ma nella memoria del telefonino che ovviamente neppure la magistratura riesce a far sparire, come la vergogna di assistere a questi scontri che agiscono sulla reputazione dei Poteri Legislativo, Esecutivo e Giudiziario: uniti nella lotta per far sprofondare la tenue credibilità residua.
Sembrano contendenti che si sparano su un gommone con l’effetto che affonderanno entrambi, insieme a tutte le diversificate esuberanze. Ma è possibile che nessuno riesca più a usare il buon senso? È così difficile essere normali? Mi piacerebbe conoscere la Giudice e chiedere se fa bene a qualcuno tutto questo, tranne che al narcisismo incrociato dell’apparire.
Spiate, spiate, filmate, filmate qualcosa resterà e forse qualcuno ci crederà oppure probabilmente dimenticherà, tranne Bonelli che ormai ha capito che può vincere il premio per il maggior numero di esposti alla magistratura, sul comportamento della stessa, e dei suoi maledetti avversari politici, anche questa è una partita per avere più spazio mediatico. Non ci sembra neanche difficile da prevedere che ormai lo sputtanamento ha senso quando è superato da quello successivo; è come gridare tutti insieme che siamo un paese di ladri ed esserne contenti: Bonelli, Salvini, la giudice Apostolico e il sindaco playboy stagionato, e poi ci mettiamo la coppia vip dei traditori che si sono accusati a vicenda in un video che ha avuto più successo di Oppenheimer, contenti noi, contenti tutti.
Ma solo per qualche istante diceva Andy Warhol. Non è più morale e non serve farla, ma “se tutti hanno la rogna” come diceva l’antica coscienza popolare, non è malato più nessuno e a noi piace “far finta di essere sani”.