Politica
Assegno unico universale, slitta la data del 1° gennaio. Le risposte ai dubbi
Assegno unico universale: motivi tecnici e organizzativo dietro l'ipotesi slittamento. Inside
Cresce l'attesa per l'assegno unico universale che, dopo la misura ponte partita a luglio, dovrebbe (condizionale d'obbligo) entrare in vigore per tutti dal primo gennaio del prossimo anno. I dubbi e gli interrogativi, legittimi, riguardano milioni e milioni di persone visto che la platea interessata, stando alla legge, è formata da tutti i cittadini, sia lavoratori dipendenti (privato e pubblico) sia autonomi. Il decreto legislativo, ancora riservato, è praticamente pronto e nel giro di pochi giorni o settimane dovrebbe arrivare in Parlamento per il parere dell'Aula.
IPOTESI SLITTAMENTO
La data del primo gennaio 2022 per l'entrata in vigore ufficiale della misura è però a rischio, ma non per scelta politica - il governo Draghi è assolutamente convinto che serva questo provvedimento che finalmente metterà l'Italia al pari degli altri Paesi dell'Ue nel sostegno alla natalità - quanto per motivi tecnici e organizzativi. Come noto, l'assegno unico universale sarà legato al modulo Isee, ovvero alla certificazione della condizione economica del reddito del nucleo familiare o del single.
RISCHIO INGORGO BUROCRATICO
E' del tutto evidente che dal 7 gennaio in poi, considerando che fino al 6 quasi tutti gli uffici, tra i quali i CAF, sono chiusi per le festività natalizie, non è gestibile che trenta milioni di persone (o forse anche di più) si rechino in massa per ottenere il nuovo Isee. E se anche si decidesse di tenere valido il modulo di quest'anno, comunque ci sono molte persone che per vari motivi non hanno in mano l'Isee. Insomma, il rischio è quello di un ingorgo burocratico tra CAF/commercialisti con relativa comunicazione ai datori di lavoro che poi devono applicare l'assegno mensilmente in busta paga, almeno per i lavoratori dipendenti.