Politica
Bagnai: pronto a dare consigli a Salvini, ma per Via XX Settembre...
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Matteo Salvini, parlando della sua squadra di governo in caso di vittoria alle elezioni politiche, ha fatto il nome di Alberto Bagnai come possibile ministro dell'Economia. Come ha accolto le parole del segretario della Lega il famoso economista? "Quando Andrea Pancani me le ha riferite pensavo a uno scherzo. Come le ho accolte lo dirò in modo più articolato nel mio blog", afferma Bagnai ad Affaritaliani.it.
Non si arrabbi, professore. E' Salvini che ha fatto il suo nome... "Non mi arrabbio. Ma non mi arrabbio nemmeno con Salvini, al quale sono comunque grato per la fiducia e per aver contribuito a diffondere il mio messaggio (cosa che, come tutti sanno, avrei preferito fosse fatta da quei politici di sinistra ai quali per primi mi sono rivolto). Resta il fatto che affinché io diventi ministro dell'Economia di un suo governo devono succedere tre cose: occorre che lui vinca le Politiche, che mi chieda di entrare in squadra, e che io sia disposto a fare le scarpe al mio amico Claudio Borghi, attuale responsabile economico della Lega. La prima cosa la decideranno gli elettori. Sulle altre mi limito a dire che come è noto io politicamente non mi riconosco nella Lega Nord e che ripongo la massima fiducia in Claudio, col quale sono comunque in contatto".
Ma lei che cosa farebbe se fosse ministro dell'Economia? A questa domanda può rispondere? "Rispondo molto volentieri, nel tentativo di ristabilire un minimo di civiltà politica in questo Paese. Io da ministro dell'Economia farei quello che mi chiederebbe di fare il mio primo ministro, che secondo l'art. 95 della Costituzione definisce l'indirizzo politico del governo. Aggiungo che se non fossi d'accordo con questo indirizzo mi dimetterei, anziché andare in piazza contro il mio governo. Perché è in questo modo che funziona la democrazia italiana. Il ministro dell'Economia non è il dittatore dello stato libero di Bananas (dal film di Woody Allen), è una persona che agisce collegialmente con il governo. Il problema è quindi che cosa farebbe il governo. Se un governo Salvini mi chiedesse una consulenza tecnica sul tema dell'uscita dell'euro gliela darei, come la darei a qualsiasi altro governo, perché ritengo che questo passo vada affrontato nell'interesse generale del paese".