Politica

Bisignani alla Piazza di Affari: "Extraprofitti banche? Meloni ha sbagliato"

di redazione politica

L'uomo che conosce il potere conclude la sesta edizione della kermesse "La Piazza" di Ceglie Messapica. Da Meloni alla massoneria: l'intervista a tutto campo

Bisignani alla Piazza di Affari: "Extraprofitti delle banche? Meloni ha sbagliato. E sulla sorella Arianna a capo della Segreteria di FdI..."

A chiudere la sesta edizione de "La Piazza", fortunata kermesse di Affaritaliani.it che anche quest'anno ha monopolizzato il dibattito politico, c'è stato Lugi Bisignani, profondo conoscitore dei palazzi, un "manager del potere nascosto", come si legge in rete. Anche se Bisignani non si riconosce in questa definizione. 

Ed è proprio dai titoli degli ultimi due libri del giornalista, "I potenti al tempo di Renzi" e "I potenti al tempo di Giorgia", che parte l'intervento di Bisignani alla kermesse. "Dobbiamo dire una cosa fondamentale: Giorgia non deve fare gli errori che ha fatto Renzi", tuona il giornalista. "Arrivato come rottamatore, infatti, Renzi ha subito chiamato il suo 'cerchio magico' mettendo come capo dell'Ufficio giuridico di Palazzo Chigi la capa dei Vigili di Firenze", continua Bisignani. 

"La Meloni deve stare attenta", prosegue, "circondarsi di troppi amici non va bene. Probabilmente non avrebbe dovuto mettere la sorella Arianna a capo della Segreteria politica del partito. Perché? Perchè dà una visione diversa di lei e di quella freschezza che la Meloni ha portato nel Paese, insieme a questa forza che ha convinto gli italiani. Una forza piaciuta perché molto leale e motlo coerente".

Ma non solo. Bisignani mette in luce, inoltre, altri due errori commessi dalla premier. "A mio parere", prosegue, "la Meloni ha sbagliato anche con le banche. Circondarsi di amici è sbagliato, è vero. Ma non bisogna adottare nemmeno una visione come quella di Salvini, dove al governo c'è una sola persona. Infatti, prima di dare il via alla tassa sugli extraprofitti delle banche avrebbe dovuto perlomeno avvisare i suoi vicepresidenti, oltre che i due banchieri più importanti italiani Messina (Intesa) e Orcel (Unicredit)", spiega Bisignani. "Poi", continua il giornalista, "anche chiudersi troppo con i ministri non è un bene. Non aver dato solidarietà al ministro della Difesa lo ha messo in una situazione difficile". 

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