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Caso Almasri-Meloni. Cosa prevede la legge su denunce al Governo e tribunale dei ministri

Chi può denunciare un ministro o un governo; cosa può fare la procura; cosa fa il Tribunale dei Ministri

La denuncia presentata dall'avvocato Ligotti contro il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri Piantedosi e Nordio oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano per il famoso caso del generale libico Almasri è l'ennesimo episodio della lotta (decennale) tra politica e magistratura. Una lotta fatta in punta di diritto che lascia spazio a diverse interpretazioni; da una parte ci sono i difensori dell'indipendenza della magistratura e dall'atra chi si schiera con la autonomia del Governo e dei ministri.

Ci sono ovviamente delle norme che gestiscono episodi come questi e che rispondono alla seguenti domande: chi può denunciare un ministro o un Presidente del Consiglio? Qual è l'iter di queste denunce?

Denunce al Governo

Qualsiasi cittadino può presentare una denuncia presso un qualsiasi tribunale contro una persona qualsiasi siano esse comuni cittadini o mpersonaggi politici. Nella denuncia dev'essere configurato ovviamente uno o più reati. Nel caso Almasri-Governo Meloni le accuse sono di favoreggiamento e peculato.

I rischi eventuali per chi presenta una denuncia sono, in caso di manifesta caduta delle accuse, una contro denuncia per diffamazione o calunnia.

Cosa fa la Procura

A questo punto la denuncia arriva sul tavolo della Procura competente che può dare una sua valutazione iniziale decidendo quindi di far proseguire o bloccare la denuncia. Una scelta in qualche maniera delicata. Sia che si decida di procedere che di fermare una denuncia si corre il rischio essere criticati per questa scelta.

Nel caso in questione la scelta della procura di portare al Tribunale dei Ministri (composto anch'esso da magistrati) l'incartamento per una richiesta documenti e chierimenti può esser vista sia come un atto ostile nei confronti dell'esecutivo che come una sorta di "scarico di responsabilità" da parte del pm che di fatto demanda ad altri una valutazione sul caso.

Tribunale dei Ministri

Una volta che la denuncia e la richiesta della prrocura sono arrivati sul tavolo del Tribunale dei ministri scatta un periodo di 90 giorni in cui il tribunale può operare in diversi modi. Ha infatti potere di indagine, può quindi richiedere approfondimenti, richiedere di poter ascoltare le persone coinvolte, delegare ad altri accertamenti

Compiute indagini preliminari e sentito il pubblico ministero, può decidere l'archiviazione o l'invio degli atti con una relazione motivata al procuratore della Repubblica, affinché chieda l'autorizzazione a procedere. L'eventuale richiesta di archiviazione non è impugnabile e sancisce la fine della denuncia.

L'autorizzazione a procedere invece deve avere il via libera del Parlamento, più precisamente viene chiesta alla Camera di appartenenza degli inquisiti, anche se alcuni di loro non sono membri del parlamento. Questa può negare, a maggioranza assoluta, l'autorizzazione se si stabilisce con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico.

Se invece viene dato il via libera una volta ottenuta l'autorizzazione a procedere, il giudizio di primo grado spetta al tribunale ordinario del capoluogo del distretto di corte d'appello competente per territorio. Non, però, al tribunale dei ministri.

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