Politica
Cdx: Silvio al Colle, no trappole e proporzionale. 3 punti che uniscono tutti
"Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato l'indisponibilità a un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale"
Prima reunion a tre del centrodestra a Villa Grande, nuova base di Silvio Berlusconi a Roma, dopo l'addio a Palazzo Grazioli, dello scorso anno. Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno raggiunto la dimora sull'Appia Antica, dove il leader della Lega era già stato ospite lo scorso 10 febbraio.
Un colloquio organizzato dopo le consultazioni con Mario Draghi, per dar vita all'asse di centrodestra di governo, preso atto del no di Giorgia Meloni al governo guidato dall'ex capo della Bce. La leader di Fdi infatti fu la grande assente di quell'incontro, mentre oggi mette piede per la prima volta in quella che fu la dimora del regista Franco Zeffirelli, ora di nuovo nella disponibilità di Berlusconi. Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sono rimasti a colloquio dopo che Matteo Salvini ha lasciato la villa.
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La presidente di Fratelli d'Italia si è trattenuta circa mezz'ora a colloquio con l'ex premier, dopo che Matteo Salvini aveva lasciato Villa Grande. All'inizio del vertice, invece, era stato Salvini ad arrivare una ventina di minuti prima di Meloni a casa di Berlusconi. Anche Meloni ha lasciato la villa senza fare dichiarazioni.
Centrodestra, il comunicato congiunto
"Incontro cordiale tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini a Villa Grande a Roma. In un clima di massima collaborazione, dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati, i leader del centrodestra hanno stabilito che, d’ora in avanti, avranno incontri periodici - con frequenza settimanale - per concordare azioni parlamentari condivise.
Con questo stesso spirito, il centrodestra intende muoversi compatto e per tempo per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e politici, con particolare attenzione all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato conseguentemente la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale."
Sono tre i punti chiave che emergono dal comunicato congiunto diffuso dopo il vertice tra i tre leader del Centrodestra. Il primo è quello di incontri settimanali "per concordare azioni parlamentari condivise" e risponde all'esigenza di Salvini di evitare altri 'trabocchetti' in Aula, come mozioni di sfiducia a ministri sgraditi o ordini del giorno su temi caldi come il Green Pass che in teoria la Lega sosterrebbe ma che non può essendo all'interno del governo Draghi.
Il secondo punto recita "il centrodestra intende muoversi compatto e per tempo per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e politici, con particolare attenzione all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica".
Traduzione: tutto il Centrodestra sosterrà compatto almeno nelle prime votazioni Berlusconi come presidente della Repubblica. Poi difficilmente ci saranno i numeri per eleggerlo, ma almeno l'onore alle armi e il gesto ci sarà tanto da parte della Lega quanto da parte di FdI (bisognerà vedere che cosa faranno i 'piccoli' del Centrodestra come Coraggio Italia di Toti e Brugnaro e l'Udc).
Terzo punto, che viene incontro alla richiesta di Meloni, è "Il centrodestra intende continuare a lavorare come coalizione e ha confermato conseguentemente la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale".
Tema estremamente importante perché se Forza Italia non appoggia le ipotesi di proporzionale, che piacciono a Pd e M5S, oltre che a Renzi e agli centristi, viene meno l'ipotesi degli azzurri ago della bilancia e con le mani libere nel prossimo Parlamento e si conferma l'unità della coalizione, fondamentale con l'attuale legge elettorale, il Rosatellum, che prevede i collegi elettorali uninominali.