Politica

Crimi (M5S): "Gedi? Propaganda. Bene editori puri: Fatto, Notizia, Verità"

L'intervista di Affaritaliani.it al sottosegretario Vito Crimi (M5S): "I quotidiani cavalcano le divisioni. Ma si stanno autosanzionando"

Come nasce l'agenda mediatica? Quale rapporto tra politica e giornali? Questo il tema di grande attualità in questi giorni, al centro delle riflessioni di molti esponenti Cinque Stelle. Ieri il j'accuse del capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli nei confronti dello storytelling dei media: "La Tav e l’informazione drogata? Il sistema si autoprotegge", ha dichiarato ad Affaritaliani.it.

Ecco l'opinione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe all'Editoria Vito Crimi (M5S), intervistato al Rousseau Village dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino.

Sottosegretario, perché il mondo dei media si è incartato? "Più che il mondo dei media in generale, a essersi incartati sono alcuni media in particolare, che dettano però l'agenda a tutti gli altri. Cercano argomenti che secondo loro possono creare spaccature o divisioni nel governo, è una vera mission, uno sport nazionale. Non voglio però fare una crociata contro tutti: alcuni gruppi hanno preso questa strada, quindi tanti altri si trovano a dover seguire quel percorso, dalle rassegne stampa ai media televisivi, che nei dibattiti serali amplificano le tematiche proposte da articoli sui quotidiani del mattino, che probabilmente in pochissimi hanno letto".

La causa? "C'è soprattutto un gruppo - mi riferisco a GEDI - che, anziché fare informazione corredata da proprie posizioni o opinioni politiche, ha deciso di fare politica e quindi piegare informazioni e dati alla propria volontà politica. Questo è l'errore più grande che può fare un organo di informazione. Bisogna partire da fatti. Oggi si parla tanto di Tav, ma è una Tav che è urgente da 28 anni, come ha mostrato Crozza l'altra sera grazie ad articoli del passato. Io non dico che i giornali non devono corredare le informazioni anche delle opinioni, mai pensare a una mera informazione acritica, ma prima vengono i fatti incontrovertibili. Quando invece i fatti vengono piegati alle opinioni, non è più informazione, ma propaganda".

"Oggi i giornali stanno pagando da soli questa diminuzione di credibilità, soprattutto alcuni giornali. Questo modo di fare informazione non paga - riflette ancora il sottosegretario Vito Crimi -. Altre testate, invece, sono ancora forti, come quelle locali, che fanno un'informazione molto vicina ai cittadini. Poi negli ultimi 6-7 anni sono nati tre nuovi quotidiani che ancora crescono come lettori e hanno editori puri alle spalle. A prescindere dall'approccio politico, chi ha un editore puro riesce ad avere margini di crescita, gli altri perdono. Gli stessi industriali si devono chiedere a questo punto se vale la pena usare i giornali come attività di sponsorizzazione delle proprie attività di lobbying".

Aiuti pubblici all'editoria: il suo dipartimeno ha dato chiari segnali a chi si è avvantaggiato di sovvenzioni talora in modo improprio. "Si sono trovate nella legge le pieghe per poterne fruire. Il contributo era previsto per le cooperative, ma oggi abbiamo editori che affittano a cooperative la loro testata per poter ricevere il contributo. E' chiaramente un escamotage e sono meccanismi che vanno contrastati. Ma da qui a tre anni i contributi saranno aboliti per tutti, quindi il problema non si pone. Ribadisco che il fondo per il pluralismo rimane intatto, perché è un principio costituzionale che va garantito. Ma il pluralismo non passa dal finanziamento diretto a editori e giornali. Con i metodi adottati finora si è ottenuta una pluralità di soggetti che esprimono un pensiero unico, anziché una pluralità di pensieri".

"Noi dobbiamo andare nella direzione degli editori puri - continua ancora Vito Crimi -. O comunque verso la partecipazione limitata o frazionata di soggetti che non hanno l'editoria come mission della propria azienda. Quella è la strada da seguire".

"Entro fine mese lanceremo gli Stati Generali dell'informazione e dell'editoria - annuncia Crimi - ed affronteremo il tema dell'editore puro. Il Fatto Quotidiano, la Notizia e la Verità sono tre quotidiani con tre editori puri alle spalle e un pubblico che cresce, malgrado questo mercato di crisi". 

 

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