Politica
D'Alema: "Pur di cacciare Renzi pronto a votare anche Raggi"
D'Alema si mette al lavoro contro Renzi: dalle comunali - pronto forse a votare la Raggi - ai i comitati del No per il referendum di ottobre
Pur di mandare via Renzi, Massimo D'Alema che sarebbe disposto a votare "Lucifero". E a maggior ragione la candidata grillina di Roma Virginia Raggi. Nei colloqui con gli amici, durante la campagna elettorale l'ex premier - secondo quanto racconta Repubblica - ha svelato la sua scelta romana: "Voto per la Raggi e invito chi mi chiede un consiglio a fare altrettanto".
Siamo ai 'si dice' perchè dichiarazioni ufficiali non ce ne sono. Ma l'obiettivo è indebolire l'attuale segretario del Pd, far cadere il suo governo "e dopo mettersi al lavoro per ricostruire la sinistra riformista". Ecco dunque che sono fondamentali gli appuntamenti al voto di domenica - caldi i ballottaggi di Roma e Milano - e il referendum costituzionale di ottobre. Già dalla prossima settimana D'Alema si prepara a costituire i comitati del No.
BUFERA SU D'ALEMA, CHE SMENTISCE
"Spero che D'Alema smentisca al più presto. E che venga a darci una mano in questi ultimi giorni di campagna". Lo scrive in un tweet il presidente del Pd e commissario dem a Roma Matteo Orfini, commentando l'indiscrezione, pubblicata su Repubblica, sulla presunta volontà dell'ex segretario dei Ds di votare la candidata M5S al ballottaggio per il Campidoglio pur di mettere in difficoltà Matteo Renzi.
E la smentita in effetti arriva, sotto forma di un comunicato ufficiale della portavoce di D'Alema, Daniela Reggiani: "L'articolo pubblicato da 'Repubblica' è falso - si legge nella nota - I numerosi virgolettati riportati, a cominciare dal titolo, corrispondono a frasi mai pronunciate. D'altra parte, l'autore non precisa né dove, né quando, né con chi sarebbero state dette. Le riunioni di cui si parla non si sono mai svolte. La ricostruzione è frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti. D'Alema, che è quasi sempre all'estero, non ha avuto modo di occuparsi della campagna elettorale di Roma".
Ma Repubblica conferma quanto pubblicato: "L'articolo riporta fedelmente quanto ci è stato raccontato da numerose fonti. Le frasi pronunciate da Massimo D'Alema sul suo orientamento di voto a favore di Virginia Raggi, così come sull'intenzione di dare vita ad un comitato per il No al referendum sono state ripetute in più occasioni di fronte ad interlocutori diversi. Parlare di mandanti esterni è grottesco, a muoverci non è altro che il giornalismo che significa raccontare storie di interesse generale. E questa ci pare proprio che lo sia".
"La richiesta di chiarimento di Orfini è stata molto tempestiva ed efficace - commenta invece il senatore Pd Stefano Esposito - d'altronde dichiarare di votare Raggi per colpire Renzi mi sembrava sinceramente troppo per una mente fine come quella di D'Alema. È un bene che questa inutile polemica si chiuda qui perché non aiuta a pochi giorni dal ballottaggio".
"Siamo di fronte a questioni personali. Sfasciare tutto non serve", commenta invece ai microfoni di Radio Capital Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia allarga il discorso anche al referendum costituzionale di ottobre: "D'Alema propenso per il No al referendum sulla riforma costituzionale? Quando era presidente della Bicamerale lavorò proprio per questo. La riforma del Senato è stata una delle indicazioni di D'Alema a quei tempi".
Sul tema Esposito aggiunge: "Da semplice cittadino l'ex premier può decidere di non condividere il ddl Boschi. Ma non capisco il continuo richiamo alla possibilità di cambiare opinione sulla riforma costituzionale a patto che venga modificato l'Italicum, una legge elettorale che pone fine a una logica di coalizione".