Politica

Di Battista presenta “Schierarsi": roba vecchia e stantia, riciclata da Grillo

Di Giuseppe Vatinno

Manca solo il “Faccio cose e vedo gente” di Ecce bombo

Ma il piatto forte -come una quaglia condita con il peperoncino del Volga- è sempre quello di una “supposta” diversità della sua politica contro il cattivo mainstream, territorio in verità assai viscido che confina inevitabilmente con il complottismo di cui spesso sono stati accusati i Cinque Stelle.

Ma i toni si alzano e le note sgorgano chiare e limpide solcando l’aria dello stanzone -affittato per l’evento in un albergone di 800 posti dai prezzi economici- con il richiamo ai cittadini incazzati contro il mondo per le ingiustizie terrene: “Defraudati di tutto il mondo unitevi!”, sembra dire il Lenin di Ponte Mammolo.

Così apprendiamo che ci vuole la “partecipazione diretta dei cittadini” con “il fare, l’agire, il proporre, l’organizzarsi in gruppi di lavoro, contro le chiacchiere” e viene in mente ad esempio quello che è successo con la Raggi a Roma, poi giustamente punita dai cittadini con un tonfo elettorale all’ultimo posto.

E ancora la retorica populista contro il potere anzi contro la mitica “poltrona” che –ci fa sapere- “io ho lasciato in Parlamento senza alcun rimpianto”. Come è andata a finire con i Cinque Stelle è noto a tutti, con gli eletti attaccati alle poltrone con il mastice più potente del mondo quello della retorica sul potere fatta solo per ghermirlo e non mollarlo più. La gente è stata già fregata una volta, la seconda sarebbe troppo.