Politica

Diciotti, Salvini indagato: ma il popolo del "Capitano" è accanto a lui

Marco Zonetti

Rivolta sui social alla notizia dell'iscrizione del leader del Carroccio nel registro degli indagati. Elettori e simpatizzanti gridano al golpe

Matteo Salvini se lo sentiva. Nell'sms inviato stamattina al direttore di affaritaliani.it Angelo Perrino, il Ministro dell'Interno prospettava "giorni molto caldi" in un futuro molto vicino. Ed ecco che la profezia si è avverata prima del previsto.

La svolta dell'inchiesta sulla Diciotti che lo vede da qualche ora iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale ha tuttavia scatenato una sorta di ribellione sul web, su twitter e sulle tante pagine facebook dedicate al "Capitano" e alla Lega.

Tutto il suo popolo si schiera al suo fianco, e non c'è una sola voce tra elettori e simpatizzanti che ne metta in dubbio la condotta in queste giornate convulse. Paradossalmente, ma senza sorprese, la decisione della Procura che lo ha indagato gli attira nuove simpatie. "L'uomo del cambiamento", come viene definito da molti, "fa paura", commentano i più, "e quindi la giustizia a orologeria cerca di abbatterlo". Molti gridano al "golpe" e lo invitano a resistere. Altri ricordano le indagini e i processi a Silvio Berlusconi che arrivavano sempre "al momento giusto". E con una Lega che va a gonfie vele e un Salvini popolarissimo anche fra coloro che non l'hanno votato il 4 marzo ma che hanno imparato ad apprezzarlo in questi mesi al governo, la scelta della Procura finisce per renderlo ancor più apprezzato.

La notizia gli arriva mentre sta tenendo un comizio a Pinzolo, e commenta: "Possono arrestare me ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c'è un indagato e indagano un ministro che salvaguarda la sicurezza di questo Paese. E' una vergogna".

"Mi volete indagare? Indagatemi. Mi volete processare? Processatemi" E ancora: "Arrestatemi pure" ha più volte ribadito il Ministro dell'Interno, "io non mollo". E il suo popolo in queste ore convulse gli risponde: "Siamo tutti con te, Capitano!".