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Dl Aiuti, Conte: "Lo voteremo". Salvini a Roma il 22/9 con Meloni e Berlusconi

Il punto sulla campagna elettorale a 2 settimane dal voto/ Conte: voteremo il dl Aiuti, Salvini a Roma il 22/9 con Meloni e Berlusconi. Speranza: partita aperta

Dl aiuti, Conte: veto da governo-partiti, noi non siamo pazzi

"Noi non abbiamo posto alcun veto al decreto aiuti bis. Sono il governo e le altre forze politiche che stanno mettendo un veto a 30-40 mila aziende che rischiano di fallire". Così il leader M5s, Giuseppe Conte alla festa del Fatto Quotidiano dove lamenta che è statao gettato "fango su di noi, menzogne in piena campagna elettorale". "Il governo sta facendo la guerra al superbonus ma noi non permetteremo che 30-40 mila imprese finiscano sul lastrico" per colpa delle "modifiche introdotte dal governo che hanno reso più farraginoso il meccanismo del superbonus e la circolazione dei crediti fiscali".

Elezioni politiche 2022, Salvini: "22/9 a Roma evento con Meloni e Berlusconi"

"Abbiamo prenotato piazza del Popolo a Roma per il 22 settembre e quindi contiamo di esserci tutti". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, che conferma l'appuntamento per la chiusura della campagna elettorale dove sara' presente assieme a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

Elezioni politiche 2022, Salvini: "Larghe intese? Se vinciamo governa centrodestra unito"

"Chi sceglie la Lega, sceglie il centrodestra unito. Dal 26 settembre se vinciamo, governerà il centrodestra". Così il leader della Lega Matteo Salvini a Milano rispondendo ai cronisti che chiedevano della possibilità che dopo il voto si crei un governo di larghe intese. "Altro paio di maniche è mettersi d'accordo oggi per bloccare aumenti di luce e gas - ha aggiunto Salvini - sto inseguendo disperatamente quasi come uno stalker stasera Letta, Renzi e Di Maio". Per firmare un decreto "da 30 miliardi" per bloccare gli aumenti delle bollette "sono disponibile anche oggi pomeriggio ma inspiegabilmente non c'è risposta da sinistra". 

Elezioni politiche 2022, Meloni: "Non faremo governi arcobaleno. Natalità priorita' Paese"

Contrastare la denatalita', al primo punto del programma di FdI, piena applicazione della legge 194, anche attraverso piu' risorse ai centri per la vita. Poi, aggiornamento del Pnrr, una diversa politica europea e internazionale sui flussi migratori, con la conferma del blocco navale. Infine, il presidenzialismo, "madre di tutte le riforme". Giorgia Meloni, in un'intervista ad Avvenire, affronta diversi temi illustrando la sua idea di Paese. E innanzitutto garantisce: "Non faremo governi arcobaleno". Perche', spiega, "Le larghe intese non hanno prodotto nulla di buono, solo soldi spesi a pioggia, compromessi al ribasso e ingovernabilita'. FdI e' sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambiera' idea ora".

Spiega Meloni: "L'Italia sta vivendo un periodo difficile e ci aspettano mesi complicati. Ma per affrontarli serve un governo coeso, sostenuto da un forte mandato popolare e che abbia un programma chiaro e una visione del mondo definita. E questo puo' essere garantito solo da Fratelli d'Italia e da una coalizione, quella di centrodestra, composta da partiti che stanno insieme per convinzione e perche' hanno idee compatibili, non perche' hanno come unico obiettivo quello di impedire all'avversario di governare". La leader di FdI rivendica: "Siamo persone serie e responsabili, anche sul piano internazionale. Sono altri che dovrebbero chiarire la loro posizione e perche' si dicono atlantisti e poi si alleano con i nostalgici dell'Urss". Quanto al Pnrr, "nessuno ha mai detto di volerlo mettere in discussione, ma di valutare un aggiornamento di quello esistente. Il Pnrr e' una grande occasione e non va sprecata. Occorre accelerarne l'attuazione, perche' molti interventi sono in ritardo". Natalita' e famiglia sono "il primo punto del nostro programma perche' se non torniamo a produrre 'Pil demografico' l'Italia e' destinata a scomparire. Serve un piano imponente, anche sul fronte culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialita'". Sul fronte immigrazione, "chiediamo una missione europea, di concerto con le autorita' del Nord Africa, che serva a fermare le partenze e bloccare la tratta di essere umani".

Elezioni politiche 2022, Calenda: "Subito gruppi Azione-Iv e partito unico 3-4 mesi"

"La nostra idea è più ambiziosa: vogliamo creare un ampio polo liberale, riformista, popolare. Noi e Iv, intanto, avremo da subito gruppi parlamentari unici", e un partito unico "nella mia prospettiva penso entro tre o quattro mesi dalle elezioni". Lo afferma il leader del terzo Polo, Carlo Calenda, in un'intervista pubblicata oggi sul Giornale di Vicenza. Replicando alle accuse di esponenti politici che lo giudicano 'non legato ' al territorio, Calenda sottolinea che "il Veneto lo conosco molto bene, è stato il mio collegio alle europee, lo conosco da ministro, ci ho fatto Industria 4.0, sono intervenuto sull'Ires, sul salario di produttività. È un posto di gente seria che capisce perfettamente che votare oggi Lega non è votare Zaia, è votare Salvini cioè un irresponsabile pericoloso".

E sull'autonomia "Salvini ha mandato a casa la ministra Gelmini, che aveva il progetto di legge quadro sull'autonomia pronto per essere approvato dal governo". Riguardo alla possibilità che in Veneto possa prevalere Fdi, per Calenda "ci piace Draghi ma poi votiamo con la logica del Grande Fratello, per chi ci sta simpatico in quel momento. Meloni però non ha nessuna esperienza rilevante di governo, non ha mai lavorato un giorno fuori dalla politica. I veneti sappiano che votando Meloni votano un partito statalista, centralista, che non ha nessuna cultura d'impresa", conclude.

Elezioni politiche 2022, Speranza: "Nostro vero nemico è l'astensionismo"

Nelle elezioni "la partita è davvero aperta, la stragrande maggioranza degli elettori non ha deciso e non sento ancora in giro la consapevolezza della posta in gioco". Lo dice in un'intervista a Repubblica il ministro della Salute Roberto Speranza. "C'è uno spazio enorme di persone che possono orientarsi verso di noi - spiega - Il nostro vero nemico è l'astensionismo, tanti non sanno nemmeno se voteranno, e questo tema riguarda prima di tutto la sinistra". Si tratta di usare "questi 15 giorni per far arrivare un messaggio forte" che deve essere "la questione sociale: lavoro, salario minimo, difesa di scuola e sanità pubblica. La destra può portare il Paese a sbattere, però noi dobbiamo puntare sulla nostra identità, alzare le nostre bandiere, valorizzare la connessione tra ambiente e salute, perché l'emergenza climatica è diventata anche questione di salute per i nostri anziani. Denunciare le logiche di profitto su scuola e sanità, puntare sull'allargamento dei diritti. Per questo Letta giustamente sembra evocare un referendum, nei collegi o vinciamo noi o vince la destra".

La coalizione "deve rappresentare "la questione sociale, non solo al Sud. La possiamo interpretare in modo più completo rispetto al M5S. Il reddito ha sicuramente dato una mano a molti, i cittadini hanno una domanda di protezione ma non può bastare". La destra "sembra forte tra i ceti più deboli e nelle aree dove c'è maggiore disagio, ma le loro ricette colpiscono i più deboli, non i più forti". Per Speranza inoltre Meloni e Salvini "fanno l'occhiolino all'elettorato No Vax". C'è "un 10% degli italiani che non si è vaccinato e quindi c'è una corsa di piccole forze, ma anche di Lega e Fdi, a inseguire questo pezzo di elettorato". Il Ministro esclude anche la possibilità dopo le elezioni, nel caso vincesse la destra, di un nuovo esecutivo di unità nazionale: "Non si può fare un governo di unità nazionale con chi porta la responsabilità di averne appena fatto cadere uno".