Politica

Elezioni 2018, Pagliaro (FI) ad Affari: "A noi la maggioranza dei collegi"

Elezioni 2018, Paolo Pagliaro (FI): "La Lega? Non difenderà mai il Sud"

Gli elettori nel 2018 saranno chiamati alle urne; sarà un appuntamento importante, il più importante per il futuro del Paese che ha bisogno di rimettersi in piedi dopo anni di crisi. Il nuovo Governo dovrà dare risposte chiare, nette e precise ai cittadini, per uscire da una situazione di stallo che ha gettato nell’incertezza milioni di persone.
È iniziato il periodo in cui tutti i partiti politici studiano le candidature migliori per vincere la partita. Stiamo assistendo, in queste ultime settimane, all’assestamento di tante forze politiche e a nuove alleanze.
Abbiamo intervistato l’editore salentino Paolo Pagliaro, forzista doc, uno dei nomi più papabili, a Lecce, alla candidatura per Forza Italia.

Una legge elettorale che non aiuta partiti e candidati nella formazione delle squadre e non appare sufficiente a garantire la governabilità, perché è stata votata?
"Non era la legge che desideravamo noi di Forza Italia ma è la meno peggio.
Per quanto riguarda le candidature, in Forza Italia, c’è la volontà del Presidente Berlusconi e il lavoro di tutti i coordinatori regionali che sceglieranno le soluzioni migliori. Non assicura la governabilità? Aspetterei a dirlo perché il centrodestra unito ha i numeri per vincere e governare".

Lei parla di centrodestra unito: però si sono aperte delle intercapedini in cui si insinua la cosiddetta quarta gamba e forse anche una quinta? Queste unioni non limiteranno lo spazio per i candidati delle tre forze principali e cioè FI, Lega e FdI?
"Non possiamo prevedere il futuro ma sono certo che la quarta gamba o la quinta, come dice lei, porteranno nuova forza. Ovviamente ci vuole una linea chiara e precisa perché nessuno è nella condizione di poter chiedere l’impossibile. Forza Italia è il primo partito della coalizione,  a seguire Lega e FdI e poi tutti gli altri in coda, così sarà per le candidature. Nessuno pensi di approfittare della generosità del Presidente Berlusconi perché chi ha tradito una volta non avrà la possibilità di tradire ancora; il Presidente premierà le persone leali che hanno lavorato alla rinascita del partito. Abbiamo gli uomini giusti da candidare, non abbiamo bisogno di portatori di voti. Non abbiamo bisogno di gente che ha tradito e nemmeno di chi ha appoggiato i Governi di Renzi. È curioso vedere quanti personaggi fuggiti via alla ricerca dell’eldorado siano stati di nuovo folgorati sulla via di Damasco. Forza Italia è unita e forte e non mercanteggia i propri valori per una manciata, ipotetica, di voti".

Cosa ne pensa di questo cambio di pelle e di passo della Lega Nord che ha tolto la parola Nord, si è ritrovata Lega, e punta a raccogliere voti al sud?

"La Lega non potrà mai difendere il sud perché è un partito nato egoisticamente su dei concetti che sono ancora vivi e si possono leggere nell’art.1e nell’art.2 del loro statuto, oppure hanno cambiato lo statuto e non lo sappiamo? Lo spostamento del baricentro “salviniano” al sud è strategico, è solo un restyling del logo, hanno bisogno di numeri per poter dire di essere un partito nazionale ma difficilmente racimoleranno grande consenso. Qui, al sud, solo Forza Italia, insieme ai tanti movimenti civici che hanno deciso di darci fiducia, può lottare per vincere battaglie importantissime e per garantire una crescita graduale ma certa; solo Forza Italia può mettere fine all’annosa e dannosa questione meridionale che la Lega potrebbe addirittura acuire. La Lega è un ottimo alleato ma nella nostra coalizione ognuno di noi ha il suo dna".

Chi temete di più il centrosinistra o il M5S?
"Il centrosinistra ha già dimostrato la propria incapacità così come il M5S. Non temiamo nessuno perché ci sentiamo forti grazie ad un programma chiaro che punta alla soluzione dei problemi. Dobbiamo vincere, cercando di riportare alle urne anche gli astensionisti che credono nei valori del centrodestra e anche tutte le persone che hanno espresso un voto di protesta verso un sistema che noi stiamo cambiando grazie al Presidente Berlusconi, che ha voluto molti volti nuovi, gente credibile che ha dimostrato nel mondo delle professioni e dell’associazionismo  le proprie capacità . Detto questo concludo dicendo che il vero pericolo per il nostro Paese è il M5S perché è un movimento ribellista che può fare solo danni".

Ci può riassumere le promesse di Forza Italia agli elettori, in poche battute quali saranno le aree di intervento del vostro partito?
"Noi non facciamo promesse ma assumiamo impegni ben precisi, le promesse le lasciamo a chi non ha saputo mantenere i propri impegni e a chi fa del populismo e del ribellismo il suo cavallo di battaglia. Noi abbiamo le idee chiare e un programma preciso e soprattutto realizzabile, studiato dal Presidente Berlusconi che ha individuato le priorità del Paese. Meno tasse, meno Europa, meno Stato, più aiuti alle fasce deboli, più giustizia, più sicurezza con un occhio di riguardo ai giovani, alle partita iva, agli imprenditori, alle aziende. E un piano  Piano Marshall per limitare il fenomeno dell’immigrazione clandestina che altro non è che un mercato di uomini".

Pagliaro lei si sente pronto per questa nuova esperienza?
"Qualora il Presidente Berlusconi che ha già espresso la volontà di candidarmi dovesse procedere io sarei prontissimo a rappresentare la mia terra. Per me sarebbe un onore portare in Parlamento il mio impegno a favore del Salento. Sono anni che combattiamo battaglie per i diritti di questa parte d’Italia che rischia di diventare la cenerentola del Paese e per scongiurare questo pericolo dobbiamo lavorare alacremente".

Molti movimenti civici salentini si sono espressi in suo favore nelle ultime settimane, sembra una vera e proprio investitura da parte delle persone che le riconoscono l’impegno di cui ha parlato sopra, lei cosa ne pensa?
"Sono orgoglioso di ricevere attestati di stima da parte di persone che si impegnano solo per amore e per il bene del proprio territorio. D’altronde la politica ha bisogna di vivere per strada per intercettare i veri problemi e capire le esigenze; le soluzioni si trovano soltanto se si ha contezza dei problemi. Qualora avessi l’opportunità di rappresentarli dialogherei con loro in ogni occasione".