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Elezioni sondaggi Pd, Renzi trema. Certi solo 18 collegi alla Camera per il Pd

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Elezioni 2018 sondaggi Pd: studio choc per Renzi. Elezioni politiche sondaggi

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Sulle prossime elezioni politiche del 2018 di sondaggi ne circolano parecchi, ma, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, all'interno del Partito Democratico circola uno studio effettuato nei giorni scorsi sulla media degli ultimi sondaggi elettorali che fa letteralmente tremare i polsi al segretario del Pd Matteo Renzi e ai suoi fedelissimi.

Nella parte maggioritaria, stando ai numeri attuali, i dem rischiano di vincere sicuramente solo in 18 collegi uninominali alla Camera e in nove al Senato (tutti in Emilia Romagna, zona di Bologna e Modena, e in Toscana, zona di Firenze, Arezzo e Siena). Ci sarebbero poi altri 21-22 collegi a Montecitorio e solo una decina a Palazzo Madama in cui il Pd se la giocherebbe con il Centrodestra (Milano e Torino centro storico, Venezia centro, più alcune zone delle Regioni rosse).

Secondo i numeri in mano ai vertici del Pd, l'alleanza Forza Italia-Lega-Fratelli d'Italia e altri potrebbe conquistare 180-190 collegi uninominali a Montecitorio e ben 90-95 a Palazzo Madama. In questo modo al Centrodestra unito basterebbe soltanto arrivare al 37-38% nel proporzionale (praticamente i valori attuali secondo Euromedia Research) per avere una solida maggioranza sia alla Camera sia al Senato.

Ecco perché l'ex premier, obtorto colle, sta smussando gli angoli in vista della Direzione Nazionale dem di lunedì prossimo. Ormai una larga parte del partito, Dario Franceschini in testa, spinge per riallacciare il dialogo con i bersaniani di Articolo 1 e con Sinistra Italiana, proprio per evitare uno storico tonfo elettorale.

Il problema sarà capire quanto Renzi potrà cedere (e quanto Mdp chiederà) sui due temi chiave ovvero la leadership/premiership e il programma. I bersaniani chiedono in particolare di rivedere completamente il Jobs Act ma i renziani si oppongono strenuamente. I numeri, però, giocano un ruolo decisivo e rendono quasi obbligatorio il tentativo di costruire un Centrosinistra il più ampio possibile e non bonsai. Forse, ragionano in molti al Nazareno, "ci vorrebbe Gentiloni come candidato e Renzi...".