Etruria, scoppia il caso Boschi. Il M5S: gentaglia. Il ministro lasci
"E' una vergogna. Ad oggi abbiamo un ministro che già avevamo identificato nel pieno del conflitto di interessi proprio per questa vicenda, con un padre indagato per bancarotta di una delle stesse banche per i quali i risparmiatori truffati ancora non hanno ricevuto ristoro. E' una vergogna. Il ministro si dimettesse all'istante, in qualunque paese civile un ministro di fronte a queste notizie si sarebbe già dimesso". Lo afferma ad Affaritaliani.it Carla Ruocco, membro del direttorio del Movimento 5 Stelle commentando l'inchiesta sugli ex vertici di Banca Etruria che vede indagato per bancarotta fraudolenta anche il padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
"Non solo pare che la Boschi non si dimetta - attacca la parlamentare grillina - ma addirittura il Parlamento, precisamente la Camera dei Deputati, ha deciso di salvarla nonostante la nostra mozione di sfiducia di un paio di mesi fa che preludeva un qualcosa del genere perché era evidente che il padre avesse delle serie responsabilità avendo gestito una delle banche che poi è fallita. Questa è una grandissima vergogna. Le nostre famiglie sono famiglie di persone oneste e non vogliamo essere rappresentate da questa gentaglia".
Sulla possibilità di un'altra mozione di sfiducia nei confronti della Boschi, alla luce degli ultimi sviluppi, la Ruocco afferma: "Stiamo ponderando tutte le varie alternative e non escludiamo nulla, adesso valuteremo bene. In realtà avevamo presentato una mozione di sfiducia già al Senato, poi non era stata calendarizzata, ma era stata calendarizzata alla Camera. In sostanza in corso già c'è un lavoro a questo proposito, anche perché questo conflitto di interessi non è di oggi. Ora vedremo con le calendarizzazioni cosa accadrà", conclude la Ruocco.