Politica
Europee, lista "Europa verde" in campo. Tremano Pd e M5S. Le prime cifre
"Europa verde" nasce dalla fusione tra i Verdi italiani e Possibile (Civati). Cinque donne capolista alle elezioni del 26 maggio
E' vero che l'Italia non è né la Germania né l'Austria, ma l'onda verde-ambientalista-ecologista che sta conquistando il mondo intero, a causa degli effetti sempre più evidenti del global warming e dopo il 'Friday for future', potrebbe arrivare anche nel nostro Paese in occasione del voto per il Parlamento Ue del 26 maggio. Questa mattina si sono ritrovati nella stessa piazza dove il 15 marzo migliaia di ragazzi romani hanno manifestato per il 'Friday for future', di fronte all'altare della Patria, e lì hanno mostrato il loro nuovo simbolo (nella foto): si chiama "Europa verde" ed è la lista con cui Verdi italiani e Possibile (il partito fondato dall'ex Pd Giuseppe Civati nel 2015) correranno insieme alle Europee del 26 maggio, in collaborazione con i Verdi europei. Nel simbolo scelto c'è un fiore giallo e il nome con la O di Europa disegnata come un sole che ride.
"Non è una lista a sinistra del Pd come spesso viene definita - chiarisce Beatrice Brignone, segretaria di Possibile nell'incontro organizzato alle spalle dei Fori imperiali - ma è una lista ambientalista, progressista, ecologista e con una forte componente di donne come si può vedere, quindi anche femminista che vuole portare quello che sta emergendo dalle piazze, non come una rappresentazione elettorale, ma per dare delle risposte". A farle eco Elena Grandi, portavoce della Federazione dei Verdi italiani: "Siamo di fronte alla crescita zero e crediamo che la green economy possa essere lo strumento per trasformare la nostra economia e per cominciare davvero una nuova sostenibilità in Italia e in Europa". Per mostrare simbolicamente la loro "onda verde", i protagonisti della nuova alleanza elettorale hanno fatto ondeggiare un lenzuolo verde, come un flashmob. Con loro c'era anche Vula Tsetsi, segretaria generale dei Verdi europei: "E' molto importante che in Italia ci sia questo nuovo progetto - ha detto - perché non possiamo lasciare l'Italia nelle mani di Salvini e dei partiti tradizionali che hanno portato l'Europa al livello di oggi".
Oltre che 'green' la lista è anche 'pink', visto che "Europa verde" avrà cinque donne capolista nelle cinque circoscrizioni elettorali in cui è suddivisa l'Italia. Si tratta di un esperimento ambizioso ma interessante. Lo sbarramento del 4% previsto dalla legge elettorale è una barriera molto difficile da raggiungere e superare, ma il contesto è promettente. Gli storici Verdi tedeschi nei sondaggi sono ormai stabilmente la seconda forza politica della Germania intorno al 20% e hanno ampiamente superato sia l'Spd (i Socialdemocratici) sia la destra salviniana di Afd. Anche in Austria gli ecologisti sono dati inforte ascesa almeno al 15%, segno che lo spazio elettorale c'è. Stando agli esperti di sondaggi, che ancora non si pronunciano su cifre dato che la lista è stata presentata oggi, le potenzialità di "Europa verde" sono interessanti.
E il bacino elettorale nel quale potrebbero pescare i nuovi ambientalisti italiani sta a cavallo tra l'elettorato del Partito Democratico e quello del Movimento 5 Stelle, storicamente più sensibili alle tematiche ecologiste del Centrodestra. Primissime simulazioni che sono state fatte nelle scorse settimane, quindi prima ancora di vedere il simbolo e di leggere i nomi dei candidati, davano un'eventuale movimento verde attorno ad un potenziale 2-3% come punto di partenza alle Europee, con un forte interesse proprio tra gli elettori dem e quelli pentastellati. Se queste indicazioni venissero confermate, anche senza le percentuali dei verdi tedeschi e austriaci, il 26 maggio potrebbe esserci una sorpresa green (d'altronde tutto è Possibile) ai danni di Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, a loro volta impegnati nel duello su chi sarà la seconda forza alle spalle della Lega.