Politica
Fisco, ok del Cdm alla delega. Lega assente
Il Carroccio ha posto una questione di metodo e di merito
Il governo ha dato il via libera in cdm alla delega fiscale. Il via libera è arrivato nonostante l'assenza della Lega che non ha preso parte al Cdm.
Non solo la revisione del catasto, osteggiata fin dall'inizio, c'e' anche una questione "di metodo", secondo quanto si apprende da fonti della Lega, tra i motivi che hanno portato i ministri leghisti a disertare la riunione del Consiglio dei ministri sulla delega fiscale. Non si possono ricevere "le carte" solo all'ultimo, non e' "serio", e' il ragionamento, votare "sulla fiducia", senza avere avuto modo di leggere i testi. Tra i dubbi sollevati nello specifico sul Fisco anche quello delle coperture necessarie per dare attuazione alla riforma dell'Irpef.
Fisco: riforma a 360 gradi per combattere evasione - Una revisione dell'intero sistema fiscale, partendo dall'Irap ma comprendendo anche l'Ires, il "superamento" dell'Irap, una rivoluzione dell'Iva e anche la riforma del catasto degli immobili. E' insomma un'operazione a 360 gradi in tema fiscale quella che si propone il Governo e che e' prevista dalla delega sulla riforma, oggi all'esame del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento consiste in 10 articoli: una volta individuate le priorita', spettera' poi al Governo emanare entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o piu' decreti legislativi di attuazione. OBIETTIVI GENERALI Sono lo "stimolo alla crescita economica attraverso l'aumento dell'efficienza, della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione", nonche' la "razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario", "preservare la progressivita' del sistema tributario" e "ridurre l'evasione e l'elusione fiscale". - IRPEF Si punta ad una revisione per garantire il principio della "progressivita'". In tal senso, il Governo ha come obiettivo quello di "ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivante dall'applicazione dell'imopsta anche al fine di incentivare l'offerta di lavoro e la partecipazione al mondo del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonche' l'attivita' imprenditoriale e l'emersione degli imponibili". Non solo, ma tra gli obiettivi anche quello di "ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall'applicazione dell'Irpef", nonche' "il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche". Il Governo vorrebbe ottenere anche "un'armonizazione dei regimi di tassazione del risparmio, tenendo conto dell'obiettivo di ocontenere gli spazi di elusione dell'imposta". ADDIO ADDIZIONALE, ARRIVA SOVRAIMPOSTA Nulla cambiera' per il contribuente. E' quella 'voce' in piu' aggiunta dal Comune e dalla Regione: la bozza specifica che la sostituzione dell'addizionale con sovraimposta avverra' in modo tale che le regioni e i comuni ottengano comunque lo stesso gettito. Nel testo ci sono delle precisazioni, ad esempio per quanto riguarda le regioni sottoposte a piani di rientro per disavanzi sanitari, viene previsto "un incremento obbligatorio della sovraimposta calcolato in modo da garantire lo stesso gettito attualmetne ricavato dall'applicazione delle aliquote delle addizionali regionali all'Irpef maggiorate nella misura obbligatoria". - RISCOSSIONE Il Governo vuole orientare l'attivita' e renderla pia' efficiente verso "obiettivi di risultato piuttosto che di escuzione del processo". Si prevede una revisione dell'attuale meccanismo della remunerazione dell'agente della riscossione, "favorendo anche l'uso delle pia' evolute tecnologie". L'obiettivo resta comunquequello di eliminare "duplicazioni" organizzative, logistiche e funzionali. Si vuole superare inoltre l'attuale sistema connotato da una netta separazione tra il titolare della funzione della riscossione (ossia l'Agenzia delle Entrate) e il sotgetto deputato allo svolgimento delle attivita' di riscossione (Agenzia delle Entrate-Riscossione). IRES L'obiettivo e' una sua "razionalizzazione" e "semplificazione" da perseguire secondo precisi principi e criteri direttivi, finalizzati alla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche attraverso un rafforzamento del processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali, con particolare attenzione alla disciplina degli ammortamenti. La nuova disciplina dovra' tener conto "delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all'utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile, al fine di adeguarla ai mutamenti intervenuti nel sistema economico, anche allineando tendenzialmente tale disciplina a quella vigente nei principali paesi europei; tendenziale neutralita' tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese, per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell'attivita' imprenditoriale". - IVA Il Governo punta anche ad una vera e propria "rivoluzione". In che modo? L'obiettivo, si legge nella bozza, e' quello di "razionalizzare la struttura dell'imposta sul valore aggiunto con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote allo scopo di semplificare la gestione e l'applicazione dell'imposta, contrastare l'erosione e l'evasione, aumentare il grado di efficienza in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell'imposta". RIFORMA CATASTO Oggetto di confronto politico, la riforma dovra' consistere in "una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati". In sintesi, a ciascuna unita' immobiliare, oltre alla rendita catastale cosi' come avviene ora, bisognera' attribuire anche "il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato". In questo senso, andranno anche previsti meccanismi di "adeguamento periodico" in relazione alle mutazioni delle condizioni del mercato immobiliare. Questi nuovi dati sugli immobili dovranno essere disponibili dal 1 gennaio 2026. Ma, precisa la bozza, "non" serviranno a determinare la base imponibile dei tributi "la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali".