Politica
Gaza, telefonate (più di una) e... Schlein piega Meloni e fa ombra a Conte
Palestina, il dietro le quinte del successo della segretaria del Pd con il via libera della mozione alla Camera
Risposta di Schlein all'incontro segreto tra Conte e Landini. Colpaccio della leader del Pd
Un eurogol. Una rete al 90esimo che ti fa vincere la Champions League. Ieri in aula a Montecitorio Elly Schlein ha stupito tutti e ha messo a segno un punto importantissimo che la rilancia fortemente come leader dell'opposizione e fa ombra a Giuseppe Conte. Ricapitoliamo che cosa è accaduto. Su un tema carissimo alla sinistra come quello del Medio Oriente e della Palestina, il Pd ha scritto per primo la mozione e l'ha scritta in modo equilibrato stando molto attento a non utilizzare la parola "genocidio" e condannando fortemente Hamas come organizzazione terrorista richiamando i tragici fatti del 7 ottobre.
Ma allo stesso tempo, con la prima firma della segretaria, nella mozione c'è scritto chiaramente che serve un immediato cessate il fuoco e il riconoscimento del principio di due popoli, due Stati. Il tutto richiamandosi a una votazione avvenuta ai primi anni 2000 al Parlamento europeo e poi anche in quello italiano. Non solo, Schlein - cosa che non era mai riuscita né a Enrico Letta né a nessun altro segretario Dem - ha preso il telefono e ha contattato direttamente la premier Giorgia Meloni per trattare sulla mozione ottenendo un risultato importantissimo. Il Centrodestra, quindi la maggioranza di governo, ha votato il cessate il fuoco immediato e si è astenuto sul principio dei due popoli, due Stati, facendo così passare la mozione del Pd.
Una mozione che riporta l'Italia nell'alveo dell'Unione europea e della posizione dell'Amministrazione americana di Joe Biden. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, le telefonate ieri sono state più di una. Innanzitutto a consigliare a Schlein questa abile mossa di tattica parlamentare ma che ha un significato politico molto importante sono stati Dario Franceschini, espertissimo di politica, e Lorenzi Guerini, leader della minoranza vicino agli Usa e presidente del Copasir.
Non solo. La premier - secondo fonti qualificate - prima della votazione a Montecitorio - avrebbe informato l'amasciatore israeliano in Italia, Alon Bar (che aveva attaccato Sanremo per la frase "stop al genocidio") spiegando che il governo si sarebbe allineato sulla posizione del cessate il fuoco immediato, la stessa dell'Unione europea e di Biden, astendosi però sulla parte dei due popoli, due Stati. Ovvero sul riconoscimento formale dello Stato della Palestina. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte da parte di Meloni: l'astensione consente alla presidente del Consiglio di mantenere un legame con Tel Aviv ma dall'altro, proprio grazie all'astensione, la mozione Dem è passata allineando l'Italia alle posizioni occidentali europee e delle sinistra Usa del presidente Biden.
Poi, ovviamente, stamattina Antonio Tajani si è affrettato ad affermare che "noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzionata, diciamo 'attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi".
Appunto, un colpo al cerchio e un colpo alla botte da parte del governo. D'altronde Meloni, come faceva Silvio Berlusconi, sa leggere bene i sondaggi e lo fa quasi ogni giorno. Sondaggi che dicono chiaramente che il 75-80% degli italiani ritiene che Israele stia esagerando nella Striscia di Gaza per le troppe vittime civili, pur condannando senza se e senza ma Hamas e senza rompere il canale con lo Stato ebraico, come ha ricordato stamattina il ministro degli Esteri e vicepremier.
Ma ciò che resta è la grande vittoria politica di Schlein che rilancia la segretaria dopo molte settimane di polemiche interne, di voci di scissione e di un possibile siluramento dopo le Europee (con Paolo Gentiloni pronto a diventare leader del Nazareno). Ma soprattutto si tratta di uno schiaffo all'ex premier pentastellato. La sostanza, spiegano dal Pd, è molto semplice: caro Conte, tu vedi pure in gran segreto Landini, che noi ci muoviamo prima di tutti su un tema veramente di sinistra ( e il M5S vuole spodesttare i Dem come punto di riferimento della sinistra) e convinciamo il governo e la premier di destra a seguirci e a votare, almeno in parte, la nostra mozione.
Un successo senza dubbi per la segreteria Dem che probabilmente farà salire il Pd nei sondaggi e scendere i 5 Stelle (sul Medio Oriente i grillini si sono di fatto isolati con una mozione troppo anti-Israele). Schlein - Conte 1 a 1 (dopo lo 0 a 1 per il faccia a faccia con il segretario della Cgil). Anzi, visto che la leader Dem ha spostato le posizioni della destra potremmo anche dire, oggi 14 febbraio, Schlein - Conte 2 a 1.