Politica

Dalla Garbatella ai summit internazionali: Giorgia Meloni nuova Angela Merkel

di Daniele Rosa

Ecco perchè la premier italiana è sulla strada giusta: tutte le sue carte vincenti

Le carte vincenti della leader di FdI

 

Il piccolo anatroccolo, l’underdog che nessuno si aspettava può diventare un grande cigno bianco capace di giocare una partita di grande rilievo sullo scenario politico economico internazionale? In parole povere può Giorgia Meloni diventare la nuova Angela Merkel? Forse è azzardato il paragone.

Forse è un delitto di lesa maestà. Forse si e forse no, anche perché la memoria di molti è corta e nessun politico, a parte i membri della famiglia Kennedy, è nato giù predestinato, una specie di unto dal Signore. Un esempio sopra tutti è Silvio Berlusconi. La sua discesa in campo fu accompagnatori da cori unanimi nazionali ed internazionali che lo bollavano (quando i commenti erano benevoli) come un dilettante allo sbaraglio. E poi invece, nel tempo, l’uomo è stato sulla scena politica nazionale e internazionale, con alti e bassi, ma sempre da protagonista. E pur da magnate della stampa quante copertine contro ha dovuto leggere.

C’è da dire che il momento storico attuale potrebbe essere aperto all’arrivo di una nuova Merkel. Le poche donne influenti sul parterre mondiale sembrano, pur avendo tutte le carte a posto, non avere il “qualcosa in più”, il “quid” per essere veri leader. Stiamo parlando del potente capo della BCE, Christine Lagarde, di Ursula Von Der Leyen, numero uno della Commissione Europea o della super tecnica Janet Yellen, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti.

Detto questo un rapido pensiero in questa direzione corre vedendo la nostra premier al tavolo del G7, quello dei grandi della terra a discutere di joint venture nel settore dei semiconduttori, di collaborazioni industriali, di aerei caccia di sesta generazione, di guerra in Ucraina.

Il momento politico ed economico sembra essere favorevole ad una crescita in tal senso del nostro premier. Certo non si parla di un clone della potente ex premier tedesca ma di una donna in grado di agire da protagonista con forza e dignità sul parterre internazionale.

Sulla scena attualmente non c’è un’altra donna che è stata capace, in così poco tempo di Governo, a guadagnarsi sul campo mondiale i galloni di buon comandante.

Subito dopo la vittoria di FDI i commenti della stampa europea e mondiale non le erano stati certo favorevoli. Il New York Times esprimeva tutti i dubbi sulla sua capacità di essere  sufficientemente filoeuropea, il Washington Post derubricava il successo affermando che l’ Italia era solo un buon laboratorio politico, Wall Street Journal e Financial Times non nascondevano perplessità sulle qualità di gestione dell’economia italiana, lo spagnolo El Pais si chiedeva quanto sarebbe durata, il tedesco Der Spiegel la bollava come masterclass in machiavellismo. Senza parlare dei francesi che impantanati in equilibrio politico instabile e con la destra alle porte non hanno perso tempo nell’attaccarla a 360 gradi e ancora adesso cercano di colpirla.

Orbene dopo un po’ di mesi di Governo molti di questi giornali ed opinionisti hanno cambiato idea e hanno regalato pezzi a favore della giovane leader italiana.

Con una lunga esperienza in politica, grande determinazione, riconosciuta coerenza e una non trascurabile capacità di non farsi mettere i piedi addosso da nessuno GM ha sorpreso un po’ tutti.