Politica
Governo, Conte teme anche Pd e M5s. Dimissioni al buio, senza chiudere a Renzi
Il premier vuole far scoprire le carte al leader di Italia Viva. in caso di Conte ter, appello agli europeisti
Governo, Conte teme anche Pd e M5s. Dimissioni al buio, senza chiudere a Renzi
La crisi di governo è entrata nella fase cruciale. In mattinata Conte salirà al Quirinale per consegnare le sue dimissioni al presidente della Repubblica Mattarella. Rassegnato al passo indietro e consapevole che d’ora in avanti nulla sarà scontato e che il rischio di ritrovarsi fuori da Palazzo Chigi non è mai stato così alto. "È il momento della verità — ha preso atto il presidente del Consiglio, a quanto raccontano fonti di governo —. Adesso capiremo - si legge sul Corriere della Sera - se ad aver innescato le dimissioni delle ministre di Italia viva siano state questioni di merito, o se l’obiettivo era un altro». Cioè far fuori lui, costringerlo al passo indietro e sostituirlo con un altro premier. La grande paura ha un nome e un cognome, Matteo Renzi.
Ma i sospetti - prosegue il Corriere - lambiscono anche il Pd e il Movimento 5 Stelle. Perché i renziani hanno ripreso a far girare i nomi di Franceschini e Guerini come «papabili» successori. E perché la sofferta decisione di infilarsi nel vicolo stretto delle dimissioni con la speranza del reincarico, è stata innescata anche dal M5S. Durante gli ultimi, tempestosi vertici, Bonafede, Di Maio, Crimi e gli altri «big» 5 Stelle avrebbero in sostanza chiesto a Conte di sacrificarsi per salvare il capo delegazione e la storica linea giustizialista, totem del Movimento. Ma un veto sul senatore di Rignano non c’è, non da parte di Conte almeno. «Io non ho mai fatto personalismi, né ho mai voluto far fuori Renzi», ha assicurato il premier agli ambasciatori, ai quali ha confidato l’interrogativo che più lo assilla: «La scommessa vera è se Renzi farà il mio nome, o indicherà al capo dello Stato un altro al posto mio».