Politica
Governo Lega-M5S, Salvini sotto attacco del duo Maroni-Berlusconi. Il piano
Governo Lega-M5S, Maroni prova a indebolire Salvini
Non è bastato l'aperitivo dell'altro giorno per siglare la pace tra Matteo Salvini e Roberto Maroni. Proprio mentre il leader leghista è impegnato nella strenua difesa di Paolo Savona al ministero dell'Economia, ingaggiando un duello con il Quirinale, ecco le bordate dell'ex Governatore della Lombardia che, secondo fonti leghiste, sta giocando di sponda con Silvio Berlusconi al fine di indebolire la leadership del Carroccio. In Italia il presidente della Repubblica non è un "notaio" e i "giovani leader" devono rispettare le regole, afferma Roberto Maroni nel corso della presentazione del libro del direttore del Foglio, Claudio Cerasa, "Abbasso i tolleranti".
Nel suo intervento Maroni ha spiegato: "Le regole posso piacere o no ma se sono condivise devono essere rispettate. Il presidente della Repubblica in Italia ha poteri diversi rispetto a quello francese, ma non è semplicemente un notaio che prende atto di quello che qualcuno decide". Infatti, ricorda l'ex ministro dell'Interno e del Welfare, "i ministri giurano nelle mani del presidente della Repubblica, quindi il presidente del Consiglio non può nominarli o revocarli, può proporli". Maroni, quindi, aggiunge: "Consiglio ai giovani leader di dare ascolto a queste regole e di rispettarle. Perché non è una prova di forza muscolare, la prova del governo parte rispettando le regole. Hai vinto le elezioni ma bisogna ascoltare e rispettare le regole".
E ancora Maroni: "Mi pare che chi ha vinto le elezioni non rappresenti le élite. Io non temo la novità che è stata portata. Io non temo il governo Lega-M5S, non farò il tifo perché fallisca e succeda al disastro, voglio che abbia successo Salvini, ieri l'ho incontrato e gli ho dato dei consigli. Non condivido la scelta che ha fatto ma le proposte. Aspetterei di vedere che cosa fanno, che cosa sanno fare. Mi auguro che, se nasce il governo, si lasci fare e poi giudicheremo".
In casa Lega sono tranquilli e spiegano che "tutti i massimi dirigenti sono allineati sulle posizioni di Salvini". Ma, a livello territoriale, dalla Lombardia al Piemonte, meno in Veneto, gli uomini di Maroni e perfino di Bossi (come segretari spesso di città minori o comuni medi) sono ancora un numero "considerevole". E quindi l'obiettivo di Berlusconi, che oggi ha incontrato Salvini a Montecitorio in un teso faccia a faccia, sarebbe quello di cercare di indebolire la Lega e Salvini sul territorio creando una sorta di 'quinta colonna' che critica l'alleanza di governo con i 5 Stelle.