Politica

Milleproroghe, maggioranza sotto sui contanti. Draghi: garantire voti o a casa

Lega e Forza Italia votano con Fratelli d'Italia: clamorosa rottura sul dl "Milleproroghe". Governo: Draghi vede Mattarella e chiede chiarimenti

Governo, Draghi chiede chiarimenti su voto Milleproroghe

"Vanno garantiti i voti in Parlamento oppure non si va avanti". Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha avuto un incontro con il Presidente Mattarella, ha espresso a muso duro ai capidelegazione delle forze di maggioranza la sua irritazione per il fatto che il Governo nella notte sia andato sotto quattro volte in Commissione alla Camera sul milleproroghe. Tra le modifiche introdotte l'innalzamento del tetto ai contanti da mille a 2mila euro.

La riunione - afferma uno dei presenti alla riunione a palazzo Chigi - è stata "tutta politica". Non è chiaro se domani si riunirà il Consiglio dei Ministri per approvare il decreto legge contro il caro bollette, che dovrebbe prorogare le misure su oneri di sistema e iva al secondo trimestre.

"Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal Presidente Mattarella con questo obiettivo". Lo ha scandito con chiarezza, a quanto apprende l'Adnkronos, il premier Mario Draghi durante la cabina di regia a Palazzo Chigi, convocata al rientro da Bruxelles con il solo obiettivo di far chiarezza dopo l'incidente della notte sul Milleproroghe. E dopo aver espresso la sua posizione al Capo dello Stato, incontrato prima della riunione con i partiti. I capi delegazione, dopo 10 secondi di gelo che qualcuno descrive come interminabili, hanno sollevato una questione di metodo o gli incidenti - l'avvertimento - saranno inevitabili. Ma Draghi avrebbe ribattuto richiamando l'esempio della manovra, ricordando come, nonostante avesse coinvolto capigruppo, parti sociali e capi delegazioni più e più volte, le critiche sull'operato di Palazzo Chigi erano arrivate comunque.

Domani potrebbe tenersi un Consiglio dei Ministri per approvare il decreto legge contro il caro bollette. Il capodelegazione leghista Giorgetti ha gia' annunciato che verranno prorogati al secondo semestre la sterilizzazione degli oneri di sistema e la riduzione dell'Iva gia' in vigore mel primo trimestre.

Governo, duro scontro anche sul tema della giustizia fra il Pd e la Lega


Caos nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera durante l'esame delle modifiche al dl Milleproroghe. Il governo nella notte e' andato sotto quattro volte e in alcuni casi la maggioranza si e' spaccata. Contro il parere dell'esecutivo sono passati gli emendamenti che prevedono il dietrofront sull'Ilva e sul tetto al contante cosi' come sono state approvate norme sulle graduatorie della scuola e i test sugli animali. Duro scontro anche sul tema della giustizia fra il Pd e la Lega.

I lavori delle commissioni sono durati tutta la notte e sono stati piuttosto turbolenti, secondo quanto viene raccontato, registrando scontri anche all'interno della maggioranza e piu' volte anche le relatrici (una della Lega e una del M5s) hanno dato pareri contrastanti sugli emendamenti. Durante l'esame delle modifiche il governo ha dato parere contrario all'emendamento che cancella l'articolo sull'Ex Ilva, che pero' e' stato approvato ugualmente. La norma originaria cambiava la destinazione di parte dei fondi Riva che ora tornano a poter essere utilizzati per le bonifiche.

Sulle graduatorie per l'Istruzione il governo al contrario ha dato parere favorevole a una riformulazione che pero' e' stata bocciata dalle commissioni. Altro emendamento su cui il governo e' stato battuto e su cui la maggioranza si e' divisa e' il ripristino del tetto al contante a 2mila euro per un altro anno, cosi' come sulla sperimentazione degli animali.

IL CASO/ Maggioranza si spacca sul tetto al contante, Lega-FI con FdI - La maggioranza si spacca durante l'esame degli emendamenti al dl milleproroghe in commissione alla Camera. La Lega e FI votano con FdI una retromarcia sul contante: il tetto che dallo scorso primo gennaio e' sceso a mille euro torna ora per un anno a duemila euro. La modifica sposta infatti l'entrata in vigore della soglia piu' bassa dal primo gennaio 2022 al primo gennaio 2023. La modifica e' passata, secondo quanto viene riferito, per un solo voto con il parere contrario del governo.

 

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