Politica
Il G7 spaventa la Puglia: brindisini contro il murales della Marina militare
La protesta di Roberto Fusco, capogruppo del Movimento 5 Stelle al comune di Brindisi: “Disegni di guerra in una città di pace: contraddizione inaccettabile”
G7 in Italia: il vertice sconvolge e spaventa la Puglia
Otto soldati con i mitra spianati e un elicottero sopra di loro. Una immagine di guerra che sembra riprodurre una scena del film di Steven Spielberg “Salvate il soldato Ryan”. È, invece, il grande murales scelto dalla Marina militare per abbellire le facciate dei capannoni ex Saca (fabbrica di velivoli militari in disuso) situati sulla via Provinciale San Vito, nel Brindisino.
Proprio lì, il 13 giugno, arriveranno i leader del G7 per il vertice internazionale organizzato dal governo italiano a Borgo Egnazia. I “grandi della terra” entreranno nella Stazione navale e raggiungeranno il Castello Svevo per la cena di gala alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Tra gli ospiti del vertice anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Papa Francesco (la prima volta di un Pontefice), il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.
Giorgia Meloni
La protesta di Roberto Fusco, capogruppo del M5s al comune di Brindisi
“Murales di guerra in una città di pace: una contraddizione inaccettabile”, ha scritto in una nota Roberto Fusco, capogruppo del Movimento 5 Stelle al comune di Brindisi. “Nella nostra città – si legge – da sempre sinonimo di pace e armonia, una recente iniziativa artistica ha sollevato indignazione tra i cittadini. L’installazione di murales che descrivono scene di guerra è vista da molti come una scelta inappropriata e contraria ai valori che abbiamo sempre difeso con orgoglio. La nostra città ha costruito la sua identità anche su un impegno costante per la pace”.
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I pentastellati hanno poi sottolineato come negli anni siano stati organizzati eventi a promozione del dialogo interculturale e sostenuti progetti educativi volti a insegnare alle nuove generazioni l’importanza della non violenza. “In questo contesto – spiega– la decisione di rappresentare la guerra sui muri delle nostre strade è non solo incongruente ma offensiva. L’arte ha sicuramente il potere stimolare la riflessione, ma esiste un limite sottile tra provocazione e insensibilità”.
Per loro, invece di rafforzare un impegno per la pace, questi murales rischiano di rendere banale “la gravità della guerra, trattandola come un soggetto artistico qualsiasi piuttosto che come una tragedia umana da evitare a tutti i costi”.
Luca Telese, Roberto Fusco e Giuseppe Conte
Anche la gran parte dei cittadini, come riporta Brindisi Report, preferirebbe che questi murales venissero rimossi. “La nostra città merita opere d’arte che riflettano i suoi valori di pace e unità, non che li contraddicano in un momento storico in cui il mondo ha bisogno di simboli di speranza e unità, la nostra città deve rimanere fedele ai suoi principi fondamentali. I murales che descrivono scene di guerra non hanno posto in un luogo votato alla pace. È tempo di rimuoverli – conclude – e di ripensare a come l’arte possa essere utilizzata per costruire ponti, non per evocare ricordi dolorosi di distruzione e conflitto”.
La reazione dei social
Sui social molti i messaggi di critica. La preparazione del vertice, infatti, ha provocato parecchi disagi a cittadini e attività imprenditoriali. Per garantire la sicurezza dei leader l’area è stata sottoposta a uno stress test non indifferente. Con migliaia di uomini delle forze armate provenienti da tutta Italia.
Marco Fazio commenta ironicamente: “Una bella immagine di pace, complimenti”. Sandra Lanza scrive: “Bello, un G7 all'insegna della guerra. Mi viene il voltastomaco”. Per Antonio Argentieri “forse era più opportuno mettere le immagini di quello che sta succedendo a Gaza, così, a sorpresa!”. Anche Roberto Masi sceglie l’ironia: “Un inno alla pace proprio!”. Daniela Nisi scrive: “Certo, facciamogli trovare anche delle armi così sono più contenti di come ci stanno rappresentando...tanto il parere di tutta l'Italia non conta... Anche se siamo un paese che vuole la pace , questi fanno orecchio da mercante e li dobbiamo pure elogiare ... Bisognava rappresentare la pace! Non la Marina!”.
Ma c’è anche chi difende i murales esposti: Francesca Cozzoli commenta: “La rovina di Brindisi sono i Brindisini!!!! Siete solo bravi a criticare!!! Voglio ricordarvi che le forze militari vengono anche impiegate per aiuti umanitari!!!”. Marcello Discanno è entusiasta: “Bellissimi con le immagini del glorioso Reggimento San Marco, fiore all'occhiello delle forze armate, vanto della nostra Brindisi”.