Intervista a Simone Di Stefano di CasaPound su Papa e sgomberi
Il Papa non deve fare politica. La LIbia? Bombardiamola
CasaPound ha “festeggiato” a modo suo la giornata del migrante con degli striscioni apparsi in oltre cento città italiane, tra cui anche Roma.
La posizione dell’organizzazione politica è critica nei confronti di Papa Francesco e lo scrive apertamente: “Bergoglio: facile fare lo Ius col Soli degli altri” e fa riferimento alle posizioni “accoglientiste” che più volte il Papa ha mostrato e giocando sulle parole latine.
Il tutto poi di inserisce nel clima arroventato dello sgombero dei rifugiati etiopi ed eritrei dal palazzo via Curtatone -occupato illegalmente- a Roma che ha visto la Polizia impegnata in più riprese con idranti e cariche.
Un comunicato di CP esplicita la contestazione:
“Bergoglio fa propaganda allo ius soli e incoraggia un’immigrazione senza limiti, chiedendo inoltre che sia garantito agli stranieri quello che il governo non è in grado di garantire nemmeno agli italiani, un percorso di istruzione fino ai 18 anni e la possibilità di continuare gli studi anche all’università - sottolinea CasaPound in una nota -. Quello che viene da chiedersi di fronte a queste affermazioni è come mai in Vaticano, uno Stato che non arriva a 600 residenti, la cittadinanza non si ottenga né per ius sanguinis, né per ius soli ma per decisione del Papa”.
Quello che i militanti dell’organizzazione di estrema destra contestano a Bergoglio è, appunto, di fare politica buonista utilizzando il “soli”, cioè il territorio altrui e cioè quello dello Stato italiano invece del proprio.
Inoltre, CP polemizza apertamente sulla figura del Papa Re, che concede la cittadinanza Vaticana a sua totale discrezione.
Sul tema abbiamo intervistato Simone Di Stefano che di CasaPound è il vicepresidente.
D: Perché avete messo gli striscioni contro il Papa?
R: CP non tollera ingerenze da parte della Chiesa nella vita dello Stato. Oltretutto ci sono molti cattolici che non sopportano più Bergoglio.
Sono sicuro che molti cattolici sognano di liberare Ratzinger e di rimetterlo al suo posto con una azione come quella della liberazione di Mussolini a Campo Imperatore.
(ndr: si riferisce alla cosiddetta “Operazione Quercia”, condotta con alianti da Otto Skorzeny)
D: Il Papa è comunque un Capo di Stato straniero. In questa veste può esprimere giudizi politici…
R: Anche come Capo di Stato dovrebbe limitarsi a fare gli interessi del suo Stato e cioè della Città del Vaticano. Neppure Trump si permette queste ingerenze.
D: A proposito di migranti e rifugiati, la notizia del giorno riguarda gli avvenimenti di via Curtatone, proprio dietro la Stazione Termini, a Roma. Cosa ne pensa?
R: Penso che sia stato giusto sgomberarli, ma il vero problema è che i veri rifugiati politici -e tra gli eritrei sgomberati molti lo sono- avevano diritto a stare in un centro di accoglienza e non lì. Invece i centri di accoglienza sono intasati da falsi rifugiati politici come i migranti economici che prendono il posto a quelli che hanno diritto.
D: in queste ore c’è una forte polemica sulla frase violente detta da un agente di Polizia…
R: La Polizia utilizza la forza e la violenza anche contro gli italiani, quando procedano allo sgombero di famiglia dalle case. Ad esempio, e secondo me, dovrebbe agire e basta, senza parlare o fare affermazioni di questo tipo. Detto questo, c’è anche un problema di ordine pubblico perché siamo vicinissimi alla Stazione Termini, punto nevralgico di Roma e poi anche gli occupanti avevano bombole di gas che hanno lanciato. La colpa e delle Ong e dei Centri sociali che li sostengono.
D: Sempre in tema di immigrazione, o meglio migrazione, l’Austria, per la prima volta, ha inviato l’esercito al Brennero…
R: Ed ha fatto bene a difendere i propri confini, come del resto fanno anche la Svizzera e la Francia.
D: Però il flusso migratorio dalla Libia è effettivamente calato molto a luglio. La cura Minniti funziona?
R: Funziona perché il governo ha pagato qualche capo clan libico che così non scarica più i migranti sulle navi.
D: Cosa avrebbe dovuto invece fare l’Italia?
R: Agire militarmente. Abbiamo delle portaerei (ndr: la Camillo Benso di Cavour) e il battaglione San Marco e i lagunari potevano e possono essere utilizzati per occupare la Libia.
D: La Libia è tradizionalmente una zona di influenza italiana, però la Francia, scacciata dalla Tunisia durante le cosiddette “Primavere arabe” ha rivolto la sua attenzione alla nostra ex colonia. È giusta questa analisi?
R: Sì. E aggiungo che Sarkozy e Macron hanno fatto e fanno i loro interessi trovando una reazione nulla che invece, ripeto, deve tuttora essere militare.
D: il generale libico Khalifa Haftar vuole bombardare la nostra nave…
R: E noi dovremmo bombardare la Libia.