Politica

Italia Viva contro i Cinque Stelle: "Non tenete in ostaggio lo sport italiano"

Lorenzo Zacchetti

Riforma dello sport: Luciano Nobili e Daniela Sbrollini denunciano lo "scontro interno al M5S" che sta fermando i lavori

Riforma dello sport: Luciano Nobili e Daniela Sbrollini denunciano lo "scontro interno al M5S" che sta fermando i lavori

I parlamentari Luciano Nobili e Daniela Sbrollini, rappresentanti di Italia Viva al tavolo per la riforma dello sport, attaccano il M5S:  “Assistiamo impotenti ormai da giorni, ad uno scontro tutto interno al M5S che sta bloccando il lavoro e la discussione alla quale stavamo partecipando insieme alle altre forze di maggioranza sul testo di riforma dello sport italiano. Le divergenze profonde all’interno del M5S hanno preso in ostaggio una riforma di cui lo sport italiano ha bisogno e che gli organismi internazionali a partire dal CIO attendono e su cui però c’è ancora molto lavoro da fare”.

“Dall’inizio di questo percorso abbiamo accettato l’invito del governo a lavorare per utilizzare i decreti attuativi come strumento per realizzare la profonda discontinuità, per noi indispensabile, con l’intervento del governo gialloverde che aveva minato autonomia e ruolo dello sport italiano – spiegano - invece di ricominciare da capo, con uno spirito autenticamente riformista".

"Restano però distanze evidenti rispetto alle ultime bozze del testo, a partire dall’assetto di governance, che gli interventi che hanno portato prima alla nascita di Sport e Salute e poi del Dipartimento per lo Sport rischiano di complicare anziché semplificare, dal ruolo del CONI nel rispetto della carta Olimpica al superamento del vincolo sportivo accompagnato dalla tutela dei vivai e delle realtà che fanno formazione, dal ruolo dei lavoratori sportivi che va riconosciuto senza introdurre rigidità eccessive che rischiano di avere l’effetto contrario a quello dichiarato al professionismo femminile, dall’impegno per gli impianti sportivi sul territorio e il sostegno a chi li gestisce, dalle semplificazioni sugli stadi, fino al superamento di alcune posizioni ideologiche che rischiano di minare il lavoro delle federazioni a ridosso delle Olimpiadi di Tokyo".

"Su tutte queste e su altre questioni – sottolineano - abbiamo esposto le nostre posizioni e formulato proposte, nello spirito di costruire una riforma necessaria e condivisa capace di offrire le risposte che servono e una riordino organico del sistema sportivo del nostro Paese. Il confronto però è stato bruscamente interrotto: se qualcuno pensa di spostare la discussione di maggioranza sulla piattaforma Rousseau, auguri. Ma – concludono Nobili e Sbrollini - faranno senza di noi”.