Politica
Italia Viva solleva il caso 5G-Huawei. "Golden power dal Cdm? Conte chiarisca"
LA LEGA: IL M5S SMETTA DI CONSIDERARCI UNA COLONIA CINESE
5G: Anzaldi(Iv), da Cdm Golden power su Huawei? Si chiarisca - "Il governo chiarisca ufficialmente se e quali decisioni sono state prese su Huawei. E' vero che lunedi' scorso al Consiglio dei ministri e' stato deciso di esercitare il Golden power su Huawei con disposizioni, come risulta da indiscrezioni giornalistiche e non solo? Perche' la notizia non e' stata riportata nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi? Chi avrebbe deciso di non dare comunicazione della decisione, come invece avvenuto per l'esercizio di altri 5 poteri speciali?". Lo scrive su facebook il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi. "Oggi il caso Huawei 5G - prosegue Anzaldi - e' sulle prime pagine dei giornali, perche' proprio poche ore dopo il Cdm di lunedi' Tim ha deciso di escludere l'azienda cinese dalla gara per la fornitura di apparecchiature per il 5G. C'e' un legame tra le due notizie? Difficile non pensarlo. Il presidente Conte faccia trasparenza".
5G: GRIMOLDI (LEGA), 'M5S SMETTA DI CONSIDERARCI COLONIA CINESE' - "Finalmente, grazie anche alle continue battaglie della Lega, si sta rimettendo in discussione l'assurda decisione dei Cinque Stelle di affidare la gestione del 5G italiano ai cinesi di Huawei. Una pericolosa follia, dato che sia gli alleati storici degli Usa che il Copasir ci hanno avvisato della troppa vicinanza tra Huawei e il regime comunista cinese, che in tal modo controllerebbe l'Italia". Lo dichiara Paolo GRIMOLDI, deputato della Lega, componente della Commissione Esteri della Camera e presidente della delegazione italiana all'Osce. "Gli investimenti di Google e quel che stanno facendo altre nazioni con Ericsson, Nokia etc, dimostrano che non è vero che sul mercato c'è solo Huawei. I Cinque Stelle smettano di considerarci colonia cinese e di usare metodi maoisti e lascino che la nostra economia torni a correre libera", conclude.
IL CASO/ 5G, Tim esclude Huawei dalla corsa. "Scelta industriale, non politica" - A marzo 2019, quando il presidente cinese Xi Jinping arrivò in Italia per la firma del memorandum of understanding sulla Belt and Road con il governo gialloverde, si era parlato anche di Nuova Via della Seta digitale. Ora tutto lascia pensare che questa non si realizzerà mai. Secondo un'esclusiva di Reuters, infatti, Telecom Italia avrebbe escluso Huawei da una gara d'appalto per apparecchiature 5G dedicata alla Core Netowrk che l'operatore sta predisponendo per Italia e Brasile.
La lista dei fornitori invitati alla gara comprenderebbe Cisco, Ericsson, Nokia, Mavenir e Affirmed Networks, una compagnia recentemente acquisita da Microsoft. Al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali delle parti interessate, ma l'indiscrezione Reuters arriva dopo alcuni giorni di illazioni sulla possibile estensione del golden power da parte del governo italiano proprio sul colosso cinese.
Da tempo gli Stati Uniti sono in pressing sugli alleati per escludere Huawei dalla costruzione della rete 5G. Sempre in questi giorni se n'è parlato diffusamente anche in Francia, Germania e non solo. La mossa di Tim forzerebbe in tal senso anche il governo italiano, che era rimasto a mezza strada anche per i rapporti commerciali e non solo avviati con Pechino. L'esclusione di Huawei potrebbe riportare indietro le lancette della diplomazia tra Italia e Cina.
Ma in realtà la decisione, secondo quanto apprende l'AGI, non avrebbe nulla a che vedere con aspetti di natura politica ma riflette solo una scelta industriale che va nell'ottica della diversificazione dei partner.