Politica
Italicum, Renzi va oltre la modifica della legge elettorale. Nuovo vice del Pd
Referendum, non basta la revisione dell'Italicum. Renzi offre la poltrona di vice del Pd alla minoranza
Matteo Renzi si gioca tutto il 4 dicembre. E anche se Angelino Alfano dice che il governo andrà avanti in ogni caso, una vittoria del no al referendum rischierebbe di travolgere il governo e il presidente del Consiglio. A questo punto il segretario del Pd - visti i sondaggi sempre negativi - le sta provando davvero tutte per far rimontare il sì. Dopo aver promesso tagli delle tasse praticamente per tutti e la 14esima a un milione di pensionati, ora si concentra sulla lotta interna che sta spaccando il Nazareno. Il primo passo è stato quello di annunciare una proposta di modifica della legge elettorale prima dell'apertura delle urne, proprio come chiesto da Bersani & C. Se davvero alle parole seguiranno i fatti la temperatura nel Pd potrebbe abbassarsi.
Ma non finisce qui. Renzi, per conquistare il sì della sinistra dem, ha in mente di rivoluzionare i vertici del partito e - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - sarebbe pronto ad affidare una poltrona di vice-segretario (al posto di Debora Serracchiani) a Roberto Speranza, ex capogruppo a Montecitorio e volto giovane della minoranza interna. Si tratta di una mossa che il premier avrebbe voluto evitare ma che dovrà compiere obtorto collo, anche perché Gianni Letta e Denis Verdini hanno spiegato al premier negli ultimi giorni che il no di Berlusconi al referendum non è trattabile e quindi difficilmente Renzi potrà avere una mano da Forza Italia (se non da singoli esponenti o da ex come Marcello Pera). Il quadro politico ed economico dei movimenti del presidente del Consiglio fa ben capire che una sconfitta della riforma costituzionale il 4 dicembre - nonostante le parole del ministro dell'Interno - terremoterebbe l'esecutivo e il Pd. Ecco perché non basta la modifica dell'Italicum.