Le manovre di Giorgia non convincono. Gli italiani devono ribellarsi
Il governo Meloni sta accompagnando l'Italia in uno stato di coma. Nel Regno Unito scioperi per i diritti, ma noi italiani niente
Ma poi, ecco che nel giorno del SOL INVICTUS, il solstizio d'inverno, quando le luci preannunciano la vittoria sulle tenebre, ecco che arriva LA TRIPLETTE DE GEORGETTE! Ma poi perché chiamarla Georgette, ci si chiederà? Ma come, ma perché Giorgina da borgatara tricolore è passata agevolmente a bourgeoise sempre tricolore, ma col blu francese al posto del verde italiano: Georgette è talmente ossessionata dal pensiero unico di farsi accettare, lei che viene dalla borgata, al tavolo dei plurilaureati alle lussuriose università in stile EURO-IVY LEAGUE, che ormai l'ossequio alla pantofola padrona franco-tedesca ha totalmente scalzato le passioni pseudonazionaliste di tutta una vita, scancellate con un tratto di spugnetta sulla lavagna antracite di una memoria e di una coscienza politica farlocca, poiché perennemente basata sulla assenza di vera etica, in verità inutile laddove dilaga sovrana la passione irrefrenabile per la poltrona.
Ma allora si diceva, questa TRIPLETTA del solstizio, che è? È presto detto; il trittico di IDIOZIE tutto in una notte e prêt-à-manger, il più tragicomico possibile di queste VACANZE DI NATALE 22:
1) INTERCETTAZIONI: solo a tempo (40 giorni prorogabili di 20 in 20), da distruggere entro sei mesi e conservate per 24 mesi al massimo.
2) REDDITO DI CITTADINANZA: chi è considerato “occupabile” (considerato poi non si sa da chi) FORSE riceverà sette mensilità su dodici con fantomatici corsi di formazione da sei mesi fatti sempre non si sa da chi, pena la decadenza del sussidio, privato del fondamentale criterio della CONGRUITÀ. Ovvero dicasi per non perdere ipso facto il sussidio bisognerà accettare QUALUNQUE offerta, a prescindere dal salario, ovviamente anche da fame, dalla distanza, ovviamente anche non sostenibile economicamente, dalla propria competenza e dalla propria abilità psicofisica. Sostanzialmente una abolizione del sussidio, che ovviamente abbinata alla assenza di salario minimo di legge legalizza lo sfruttamento e il caporalato più incivile e retrivo, col plauso della classe di piccolo borghesi più cialtroni del mondo, che godranno nel vedersi trasformati in tanti piccoli micragnosi qatarini, a dominare tanti altri piccoli italianucci trasformati in schiavi asiatico-africani nemmen più in grandiosi cantieri per inutili templi sportivi nel deserto, ma a lavar piatti nelle bisunte cucine per i ricchi turisti d'oltralpe, che finalmente torneranno a vedere gli italiani per quello che erano negli anni cinquanta: un popolo di morti di fame sconfitti ed umiliati, buoni a fare i camerieri e al massimo i pizzaioli, manco più i minatori e gli operai, ché quelli almeno avevano una coscienza di classe.
Sciacquati via, con un bel colpo di detersivo per piattaie, gli ultimi decenni di MADE IN ITALY E ITALIAN LIFESTYLE, MASSÌ, chissenefrega, pezze al culo eravate e pezze al culo dovete tornare; un intero dopoguerra di boom economico, di sacrifici e di figli e nipoti fatti studiare per avere una vita migliore, una casa, un buon tenore di vita, dei figli da poter nutrire ed istruire fino all'università, buttato gagliardamente nel cesso. Gli italiani devono lavare i piatti perché i ristoratori non trovano servi e gli imprenditori non trovano manovalanza sottopagata, ovviamente lamentandosi della carenza di personale qualificato, da sottopagare anche peggio.
Iscriviti alla newsletter