Politica

Giorgetti: "Pronti al governissimo. Legge elettorale? Ok anche quella greca"

Il vicesegretario della Lega s'offre: "Questo esecutivo non serve al Paese". E per la legge elettorale apertura al modello greco. "A Palazzo Chigi chi vince"

"I problemi seri che ha l’Italia si possono affrontare con un governissimo, un governo o governino. Adesso abbiamo governino, che peraltro nel Paese è palesemente minoranza. Semplicemente diciamo che se serve un contributo ci siamo". Parola di Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega, in un'intervista a QN Quotidiano Nazionale.  "Governissimo o governo di scopo? Siamo disposti a discutere. Anche perché è consapevolezza comune, anche alla maggioranza, che ci troviamo in una situazione di stallo. E sappiamo tutti che in una democrazia dalle situazioni di stallo si esce col voto"

Giorgetti, che afferma nell'intervista a QN che l'attuale legge elettorale "va benissimo", avverte che "va bene qualsiasi legge tenga conto della rappresentanza ma garantisca la governabilità. Non si può tornare agli anni Settanta con il proporzionale puro. La nostra richiesta di referendum maggioritario che a gennaio la Corte esaminerà va in questo senso". E, per paradosso, apre "anche al modello greco. Capisco che possa far sorridere, ma è un proporzionale corretto, che assicura a chi vince un certo premio. In sostanza dà un’indicazione chiara su chi deve governare. E non fa governare chi ha perso, come accade adesso".

Durante l'intervista, Giorgetti si intesta il merito di questa svolta responsabile della Lega e di Salvini: "Mi fa piacere, è da un po’ di tempo che avevo auspicato questo esito. D’altra parte il refrain del partito razzista o fascista non sta in piedi. E’ una criminalizzazione gratuita che la sinistra e i suoi ambienti culturali di riferimento ci hanno appiccicato. Come ai tempi di Berlusconi. Non gli portò un voto. Io chiedo a tutti: dov’è quest’odio? In quale manifestazione leghista si sono viste espressioni violente?"

E su Conte, che ha oltre il 50 per cento di gradimento, dice: "Gradimento per Conte? Molto di meno di quanto ne aveva Monti prima di fare Scelta civica. E ho detto tutto". E sulle elezioni in Emilia Romagna spiega che per vincere la Lega deve "spiegare che esiste anche un’altra Emilia. Vede, gli emiliani hanno sempre conosciuto quel tipo di sistema, anche a volte ha prodotto buoni risultati, altre meno. Quel mondo non c’è più, quella realtà socioeconomnica non c’è più, ed è l’ora di cambiare".