Politica

Legge elettorale, berlusconi avverte Renzi

"Con forzature le urne si allontanano"

Sono pronto a trattare con tutti sulla legge elettorale, a cominciare dal Pd, ma sul piatto della bilancia non c'è il voto anticipato, come auspicato dai renziani, anche perchè è una prerogativa del capo dello Stato e io rispetto le decisioni di Mattarella. Questo, in sostanza, il ragionamento che Silvio Berlusconi avrebbe fatto con chi ha avuto modo di parlargli in queste ore. L'ex Cav è concentrato sulla partita elettorale e sul rilancio di Forza Italia. Ieri è tornato a Roma e ha cenato a palazzo Grazioli con vari manager e imprenditori (presente la compagna Francesca Pascale), sempre nell'ottica di rinnovare il partito inserendo nelle liste alle prossime politiche candidati della società civile, delle professioni e del mondo delle imprese.

Per l'ex premier la priorità è una riforma elettorale condivisa, poi si può parlare di elezioni. Lo dice a chiare lettere oggi in un messaggio inviato alla manifestazione 'Orgoglio azzurro' dove manda un avvertimento preciso a Matteo Renzi: ''Le sfide elettorali decisive sono alle porte. Al più tardi al principio del 2018 finalmente gli italiani potranno di nuovo scegliere da chi vogliono essere governati. Io spero che lo si possa fare il più presto possibile con una legge elettorale condivisa. Spero che il Pd comprenda che questa è l'unica strada percorribile, che forzature capaci di alterare la volontà dei cittadini non hanno una maggioranza parlamentare ed allontanano, invece di avvicinarlo, il ritorno alle urne". Berlusconi, raccontano, non vuol restare fuori dai giochi e vuol sedersi al tavolo con il Pd innanzitutto per scongiurare il rischio che Renzi possa concludere l'accordo con Lega verdiniani e chi ci sta. Il modello di riferimento resta il proporzionale tedesco, ma Berlusconi sa che la trattativa porterà ad altro: continua ad esprimere forti dubbi sul Rosatellum, molto meglio l'Italicum corretto da estendere al Senato, anche con lo sbarramento al 5%.