Legge elettorale, Pd senza numeri al Senato. Il 'Rosatellum' è già morto
Legge elettorale, verso una mediazione con Forza Italia
Il Rosatellum o Verdinellum, ovvero la proposta di legge elettorale presentata dal Pd in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio (50% proporzionale e 50% di collegi uninominali), di fatto è morto prima ancora di nascere. Anche se alla Camera i numeri probabilmente ci sono, al Senato - considerando la bocciatura di Bersani (Articolo 1-Mdp) e di Lupi (Alternativa Popolare) - il Rosatellum-Verdinellum non avrebbe alcuna chance di ottenere il via libera.
Matteo Renzi si era spinto a chiedere l'ok dell'Aula già ai primi di giugno sperando di ottenere l'appoggio degli alleati di governo oltre a quello della Lega e dei verdiniani. Ma così non è stato. Ed ora la situazione torna in alto mare. Anche se fonti di Forza Italia della Camera spiegano ad Affaritaliani.it che un compromesso sarebbe possibile partendo dalla proposta del Partito Democratico.
Come? Abbassando la quota di maggioritario e facendo crescere quella di proporzionale. Arrivando cioè ad un Mattarellum rovesciato: 25% di parlamentari eletti con i collegi uninominali e 75% con il sistema proporzionale. In questo modo, però, sarebbe praticamente impossibile per una coalizione o partito ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento, visto che in Italia ormai vige il tripolarismo e considerando che servirebbe quasi il 50% dei voti per poter governare.
I numeri a Palazzo Madama non lasciano scampo al Pd e a Renzi. La Lega non basta per far passare il Rosatellum-Verdinellum. Con il M5S ogni dialogo è interrotto, mentre Alfano teme la soglia di sbarramento al 5% e vorrebbe abbassarla al 3% (per ovvi motivi). Non resta quindi che cercare un'intesa con Berlusconi e Forza Italia, che però - come descritto - passa per la diminuzione della quota maggioritaria a favore di quella proporzionale.