Politica

Legge sulla natura, niente rigetto. EuroParlamento, flop di Ppe e destre

di redazione politica

Fallisce (per ora) il tentativo di costruzione una nuova alleanza

EuroParlamento, la proposta di respingere il testo della Commissione non è passata con 324 voti contrari, 312 favorevoli e 12 astenuti

Il piano di Manfred Weber è fallito. Non è riuscito a bloccare la legge sul ripristino della natura. La risoluzione di rigetto, proposta dal Ppe - il gruppo dei popolari guidato da Weber - e sostenuta dalla destra dell'emiciclo, e' stata bocciata dalla plenaria di Strasburgo: 312 voti a favore, 324 contro e 12 astenuti. Tra i contrari figurano anche sedici eurodeputati del Ppe che hanno fatto la differenza. La legge è stata poi approvata, dopo una lunga serie di emendamenti, con 336 voti a favore (di cui 21 del Ppe), 300 contrari e 13 astenuti. Ha vinto il centrosinistra? Non proprio. Secondo gli ambientalisti la versione uscita dal voto è stata snaturata dalle modifiche votate anche dai conservatori, portata praticamente allo stesso livello della versione già approvata dal Consiglio (quindi dagli Stati, comunque con voto contrario dell'Italia) e molto piu' annacquata rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea. Il dato però è tutto politico. Il colpo di mano tentato da Weber per una maggioranza di comodo più a destra sui temi green non è riuscito.

Paradossalmente Socialisti e democratici (S&d), liberali di Renew, Verdi e Sinistra hanno messo in piedi una maggioranza che in quest'occasione e' riuscita a fare a meno del gruppo piu' grande del Parlamento. Popolari e destra (Ecr e Id) parlano di "delusione", di una legge "ideologica che danneggera' l'economia", che colpira' agricoltori e pescatori. Dalla parte opposta dello schieramento parlano di "una vittoria per il Pianeta, un passo per il futuro dell'Europa". I partiti italiani sono stati compatti: la maggioranza di Governo contraria (Fdi, Lega e Fi) alla Legge, l'opposizione (Pd, M5s, Verdi) a favore.