M5s, l'attacco di De Falco: "Rinnegate promesse, si è spostato a destra"
Il senatore Gregorio De Falco rivendica le proprie scelte di astenersi al voto sul decreto sicurezza e attacca il M5s che lo ha espulso
M5s: De Falco, rinnegate promesse elettorali, spostato a destra
Il senatore Gregorio De Falco rivendica le proprie scelte di astenersi al voto sul decreto sicurezza che era "agli antipodi delle finalita' del movimento" a votare contro la manovra, e dice di sperare in un "ravvedimento" del M5s che lo ha espulso. "Io mi sento a pieno titolo un rappresentante dei valori del M5S che ho difeso - dice intervistato da 'Il Messaggero' - Quello nei miei confronti e' un provvedimento sgangherato, abnorme e incostituzionale. Ho espresso voti e opinioni come prescrive l'articolo 68 della Carta. E' la stessa che abbiamo difeso a spada tratta nella scorsa legislatura?".
De Falco chiarisce che non chiamera' Di Maio ma, "se mi cerchera', ci parlero' volentieri. Non lo vedo da tempo" e ribadisce perplessita' sull'accordo con la Lega. "Non so se nascera' un polo sovranista, ma non lo escludo. Che il M5S si sia spostato a destra pero' e' indubitabile. Tra il programma sottoposto ai nostri elettori e quanto fatto al governo c'e' una distanza enorme. Se analizziamo il voto, appare evidente che noi abbiamo raccolto molti consensi a sinistra e in Meridione, che una volta al governo sono stati rinnegati nella sostanza. Dubito che chi ci ha votato vedra' equita' nella mini-flat tax che premia le partite Iva del Nord e nel blocco delle indicizzazioni delle pensioni sopra i 1500 euro. Togliamo a chi non ha: cosa diremo alla gente del Sud quando le autonomie del Nord dreneranno altre risorse al Mezzogiorno?". "Visto da fuori - conclude - il M5s sembrava aperto al confronto. Ma visto da dentro non e' un luogo di discussione democratica. E troppo verticistico: non si discute di niente, si esegue e basta".
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