Politica
M5s Roma: la Raggi riprende con sé "L'uomo delle polizze" Romeo
Caduta e resurrezione di Salvatore Romeo che, forte delle archiviazioni delle accuse a suo carico, è tornato nella squadra della sindaca
Nel dicembre 2016, Salvatore Romeo si trovava nel mirino della stampa nazionale e internazionale, nonché in quello ben più temibile del M5s, per il quale egli si era paradossalmente tanto speso negli anni precedenti quale mentore dei quattro consiglieri comunali grillini al Campidoglio nell'era Marino: Marcello De Vito, Daniele Frongia, Enrico Stefàno e colei che sarebbe divenuta di lì a poco la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Accusato di essere un "intestatore seriale di polizze vita", dileggiato per la foto con la Raggi sui tetti del Campidoglio, tacciato di aver portato il virus Marra nel Movimento, infettandone la purezza; minacciato dalla stessa sindaca di denuncia e financo di TSO; schernito per la chat dei "quattro amici al bar" che condivideva con l'ex braccio destro della sindaca, con l'allora vicesindaco Frongia e con la stessa Raggi, l'ex capo della segreteria della prima cittadina romana era stato silurato senza mezzi termini per volere dell'allora capo politico Beppe Grillo, che ne aveva chiesto espressamente la testa dopo l'arresto del suddetto Marra.
Per Romeo, fino ad allora rispettato funzionario stacanovista e scrupoloso del Comune di Roma, si apriva così un lugubre periodo di tragedia professionale e personale. In pochi, all'epoca, difendevano il poveretto finito nel tritacarne mediatico, fra i quali colui che scrive questo articolo nonché la sua ex compagna Alessandra Bonaccorsi, già consigliera municipale nel Gruppo Misto, i quali sottolineavano, per esempio, che l'aumento dello stipendio finito nel mirino della stampa e della magistratura arrivava dopo tre anni di collaborazione gratuita con i quattro consiglieri comunali succitati. Per tre anni, infatti, Romeo era stato il loro vero e proprio faro e punto di riferimento imprescindibile, senza il quale - appena entrati in Campidoglio e fisiologicamente digiuni di procedure istituzionali com'erano all'epoca - non avrebbero potuto compiere un solo passo.
Le varie accuse giudiziarie a suo carico sono state successivamente archiviate, e sempre affaritaliani.it aveva fatto notare che, malgrado l'apparente idiosincrasia della sindaca verso Romeo, quest'ultimo era visto spesso aggirarsi in quel del Campidoglio, lasciando intendere che, in fondo, non fosse mai stato allontanato definitivamente ma che continuasse a collaborare dietro le quinte con l'amministrazione pentastellata.
Sospetto confermato dalla notizia che il redidivo Romeo ha diffuso qualche giorno fa sul suo profilo facebook, annunciando la sua assunzione quale capo staff dell'assessora capitolina ai Trasporti Linda Meleo. Notizia che i più informati hanno accolto con un semplice sbadiglio, sapendo già che lo stesso uomo che a dicembre 2016 veniva massacrato dai grillini per "aver osato contaminare il m5s facendovi entrare Raffaele Marra", nel periodo a cavallo tra il 2017 e il 2018 collaborava alla stesura del programma di Governo del Movimento.
A conti fatti, non possiamo che essere lieti che l'onore di Salvatore Romeo sia stato riabilitato e che il Campidoglio possa tornare ad avvalersi dei suoi preziosi servigi alla luce del sole; certo è che, tutto considerato, le terribili invettive rivoltegli all'epoca della sua caduta da parte dei suoi stessi compagni grillini e della stessa sindaca, le minacce di denuncia e di TSO, le accuse di essere un "innamorato non ricambiato" e così via, oggi appaiono con il senno di poi semplici diversivi per distrarre momentaneamente la stampa e far calmare le acque. Acque che, tuttavia, nel momento in cui Romeo "torna" in pompa magna in Campidoglio, tra manifestazioni di protesta, carneficine di alberi, spiagge ritenute abusive e spade di Damocle di imminenti sentenze giudiziarie, permangono piuttosto agitate.