Manovra: via bonus da 80 euro, fondi per la flat tax? Il governo: fake news
Manovra, vertice a Palazzo Chigi. Addio al bonus da 80 euro: i fondi serviranno per la flat tax. Palazzo Chigi smentisce
MANOVRA: FONTI PALAZZO CHIGI, ABOLIZIONE 80 EURO E' FAKE NEWS
Si smentiscono alcuni titoli di giornali che parlano di "abolizione 80 euro per finanziare flat tax" o "via gli 80 euro per gli sgravi fiscali". Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi.
MANOVRA: SALVINI, NON PENSIAMO AD ABOLIZIONE 80 EURO O AUMENTO IVA
"Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva". Lo dichiara il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, che aggiunge: "Lavoriamo per attuare il programma. Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto".
MANOVRA: DI MAIO, INVENTATA L'ABOLIZIONE DEGLI 80 EURO
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: "Non so chi abbia inventato questa cosa degli 80 euro e quella dell'aumento dell'Iva. Il governo è compatto sulla volontà di non mettere le mani in tasca ai cittadini, come è stato fatto in passato. Non vogliamo fare il gioco delle tre carte, non tireremo la coperta, vogliamo essere autentici con una manovra rigorosa e coraggiosa". E' quanto ha sottolineato Di Maio, incontrando i giornalisti davanti a Palazzo Chigi.
I RUMORS SUGLI 80 EURO, FAKE NEWS - Secondo alcuni rumors, pubblicati nelle aperture dei principali organi di stampa in mattinata e poi smentiti, il governo avrebbe deciso di abolire il bonus Renzi degli 80 euro. Secondo le "false notizie", la decisione sarebbe stata presa ieri sera nel vertice a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i ministri economici Lega e 5 Stelle. Introdotto nel 2016 dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, il bonus da 80 euro lordi al mese è destinato ai lavoratori dipendenti sotto i 26mila euro di reddito l'anno: costa 9 miliardi di euro l’anno e finisce nelle tasche di 11 milioni di contribuenti.
Secondo i rumors poi smentiti, i fondi ottenuti dall'azzeramento del bonus Renzi di 80 euro sarebbero serviti per finanziare il primo modulo della flat tax per le persone fisiche, che debutterà con la Legge di Bilancio del 2019, insieme all’estensione della tassa forfettaria del 15% per le imprese.
Per il ministro dell'economia Giuseppe Tria, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il "bonus" per cui Renzi si è tanto battuto è troppo complicato, perché non è uno sgravio e non riduce la pressione fiscale complessiva. Inoltre, crea problemi al momento dei conguagli, perchè molte persone sono costrette a restituirlo in tutto o in parte per aver superato il tetto di reddito. Se l'addio al bonus Renzi mette d’accordo sia M5S che Lega, così come la "pace fiscale" (che darebbe un gettito una tantum), sulla copertura della manovra fiscale c‘è ancora qualche distanza all'interno del governo. Come scrive il Corriere della Sera, ci sono differenze sulla linea da tenere con la Ue nel negoziato per ottenere la possibilità di fare un deficit un po’ più alto: se Salvini e i suoi sono prontissimi allo scontro, Di Maio appoggia la linea di Tria della "compatibilità".