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Meloni rilancia l’inchiesta di Affari: “Il governo fermi questa follia Ue"

“Il governo invece di pensare alle passerelle vada in Europa e chieda di rinviare l’entrata in vigore di questa follia”. E’ il commento di Giorgia Meloni alla lettura dell’inchiesta di Affaritaliani sul default e la segnalazione alla Centrale rischi stabilito dall’Europa per chiunque entro 90 giorni non paghi alla banca un arretrato anche modesto.   

 

“In piena emergenza economica da Coronavirus, dal 1 gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove norme europee sul default dei creditori approvate alcuni anni fa”, spiega Meloni. Le circolari degli istituti bancari italiani stanno arrivando a tutti i correntisti in questi giorni, mettendo in moto un vero e proprio ciclone.

Fino a oggi le banche classificavano in default quelle imprese che, per oltre 90 giorni consecutivi, non pagavano cifre “rilevanti”.

 

Le nuove regole europee ora quantificano il concetto di “rilevanza”, fissando la soglia oltre la quale l’impresa debba essere obbligatoriamente classificata in default.

Meloni: “Chiunque, singoli correntisti o imprese, dopo tre mesi, non riesca a sanare una posizione debitoria di soli 100 euro e superiore all’1% delle esposizioni totali verso la banca verrà segnalato alla centrale rischi e da quel momento ottenere finanziamenti diventerà un calvario. L’impatto di questa nuova normativa, tagliata ancora una volta sugli standard del nord Europa, rischia di essere devastante per il nostro sistema produttivo e per centinaia di migliaia di aziende in difficoltà a causa del Covid”. E poi l’appello all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte: “Il governo invece di pensare alle passerelle vada in Europa e chieda di rinviare l’entrata in vigore di questa follia”.

 

La normativa Ue, confermata dalle comunicazioni dell’Abi, Associazione bancaria italiana, stabilisce che dal 1° Gennaio 2021 cambia la definizione di default. Il cliente privato o la piccola e media impresa che presentano un arretrato da oltre 90 giorni per una cifra superiore ai 100 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la banca finiscono segnalati alla centrale dei rischi. Per le imprese più grandi la cifra limite diventa 500 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni (sempre complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti).

 

“L’Italia rischia un’ecatombe”, hanno dichiarato il Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, e il Co-Presidente del gruppo ECR e membro della commissione Affari Economici, Raffaele Fitto.

I due leader hanno sintetizzato così il loro sconcerto: “Il combinato disposto di alcuni regolamenti europei e delle norme sulla vigilanza bancaria che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2021 porterà alla segnalazione presso la centrale rischi di centinaia di migliaia di singoli cittadini e imprese in difficoltà, con il conseguente blocco dei finanziamenti a loro vantaggio. Uno scenario drammatico che rischia di vanificare tutti i provvedimenti, pur se largamente insufficienti, presi finora per fronteggiare la crisi. Fratelli d’Italia fa appello al Commissario Gentiloni di farsi carico di un rinvio dell’entrata in vigore di questi regolamenti, almeno fino al termine dell’emergenza Covid. E chiediamo al governo Conte di concordare da subito una congrua estensione della moratoria bancaria sui prestiti, in modo da mettere ulteriormente al riparo le famiglie e le imprese in difficoltà. Gentiloni, Conte, Gualtieri e Amendola mettano da parte i proclami e si occupino di questa grave minaccia”.

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