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Nomine Ue, Meloni pronta a ufficializzare Fitto. Deleghe sul Pnrr a Palazzo Chigi?

di redazione politica

La premier spinge per il ministro a Bruxelles e valuta di distribuire le deleghe sui fondi europei tra i sottosegretari alla Presidenza

Nomine Ue, il nodo della vicepresidenza esecutiva e la concorrenza di Francia, Spagna e Polonia

Giorgia Meloni ha deciso di accelerare e presto ufficializzerà la candidatura per l'Italia come commissario europeo di Raffaele Fitto, l'attuale ministro per gli affari Europei e il Pnrr. Von der Leyen è in attesa di questa mossa della premier italiana per completare la sua squadra a Bruxelles. Sul nome che il governo italiano indicherà all'Ue - riporta Il Corriere della Sera - ormai non sembrano più esserci dubbi, dopo il via libera a Fitto arrivato anche dai vicepremier Salvini e Tajani. Ma a frenare l’accordo sarebbe ancora l’ostacolo della vicepresidenza esecutiva. Palazzo Chigi vuole l’incarico per consolidare il ruolo di Fitto e per dimostrare di aver ottenuto ben di più rispetto a Giuseppe Conte, che per Paolo Gentiloni conquistò gli Affari economici, ma senza vicepresidenza. E il problema è che lo stesso traguardo lo vogliono raggiungere anche Francia, Spagna e Polonia e von der Leyen non può certo accontentare tutti.

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Quattro giorni al massimo, poi - prosegue Il Corriere - il nome del commissario italiano nel nuovo governo europeo di Ursula von der Leyen sarà pubblico. Il predestinato è da mesi Raffaele Fitto, il ministro pugliese sul cui tavolo si sono accumulati deleghe e dossier strategici: il Pnrr che vale 200 miliardi di aiuti europei, i rapporti con Bruxelles, la coesione e il Sud. E adesso per Giorgia Meloni il dilemma è individuare la figura, o le figure, che possano raccogliere e gestire l’eredità del dirigente di Fratelli d’Italia.

C’è tempo per sciogliere il dilemma di chi dovrà sostituirlo nell’esecutivo, perché le dimissioni del ministro arriverebbero con l’autunno. Meloni sta valutando diverse ipotesi. Potrebbe indicare un tecnico che si prenda sulla spalle Pnrr, Coesione e Sud e tenersi provvisoriamente gli Affari europei. Oppure spacchettare le deleghe e affidarle a tre sottosegretari alla presidenza del Consiglio, come le ha consigliato Tajani.