Il teste della cena tra Romeo e Renzi senior indagato
Mazzei raccontò di un incontro in un ristorante romano. L'accusa: "Comprò sentenze". Ma lui: "Strane coincidenze"
È il testimone eccellente dell' inchiesta Consip. L'uomo che ha raccontato di aver appreso da Alfredo Romeo la circostanza dell' incontro «in una bettola romana» fra l' imprenditore napoletano (oggi sotto processo per corruzione), l' intermediario toscano Carlo Russo e Tiziano Renzi (indagati per traffico di influenze). Ma adesso, scrive Repubblica, Alfredo Mazzei si ritrova ad indossare i panni dell' indagato.
C'è anche il suo nome, infatti, nell' inchiesta per concorso in corruzione giudiziaria condotta dalla Procura di Roma nei confronti del giudice Enrico Caria, attualmente presidente della sezione fallimentare al tribunale di Aversa-Napoli Nord. «Conosco abbastanza la vita e gli uomini per pensare che forse qualcuno userà questa vicenda contro di me. Ma ci rido su, e non ho mai creduto ai complotti», dice il professionista a Repubblica. Mazzei, ma insomma, c' è da crederle o no? «Io sono sempre lo stesso. Con assoluta sincerità e senso della giustizia sono stato testimone. Con la stessa serenità dico che dimostrerò la mia estraneità».
Sull'inevitabile accostamento fra questa indagine e la sua testimonianza nell' inchiesta Consip, scherza: «Ci sono vicende distinte e separate, che seguono i loro vortici. E questo alla fine crea coincidenze. La chiamo eterogenesi dei fini».