Csm: Salvate il soldato W. dagli attacchi politici (Pd)
Aprire una pratica a tutela dei pm titolari del filone napoletano dell'inchiesta Consip, oggetto di una "campagna di stampa aggressiva". Lo ha chiesto al Comitato di presidenza del Csm il togato Piergiorgio Morosini (Area).
Morosini fa notare che la campagna contro i pm napoletani va avanti "da ormai due mesi: numerose cronache riferiscono da giorni di 'alta tensione in procura e di gravi irregolarita' da parte di magistrati dell'ufficio partenopeo, di conflitti di competenza con altre procure, enfatizzando l'avvio di istruttorie preliminari da parte della procura generale presso la Corte di Cassazione e della Prima Commissione del Csm".
Verifiche che "faranno il loro corso, ma intanto numerosi quotidiani parlano esplicitamente di richieste di personaggi politici di intervento del Csm e dell'imminenza di provvedimenti di trasferimento nei confronti del pubblico ministero Henry John Woodcock".
Nel ricordare che "il Csm non puo' sindacare atti dei magistrati con cui interpretano la legge, conducono indagini, scelgono la polizia con cui cooperare e si coordinano con altre autorita'", Morosini richiama l'attenzione sull'impatto della campagna di stampa sui procedimenti penali in corso.
"Le continue notizie sulle presunte irregolarita' dei magistrati, la cui fondatezza e' tutta da verificare, alcune delle quali risalenti a due anni or sono, e gia' oggetto del vaglio delle autorita' competenti (peraltro emerse in procedimenti in cui il dott. Woodcock non era nemmeno titolare) rischiano di condizionare - avverte - le inchieste pendenti su gravi fatti di corruzione e su condotte di inquinamento delle indagini". Inoltre "l'acuirsi dell'attenzione mediatica" spesso "coincide con la pubblicazione di indiscrezioni sul presunto coinvolgimento di personaggi delle istituzioni in vicende di rilevanza penale attinenti al caso Cosip".
Per il consigliere e' "evidente il carattere gravemente destabilizzante delle aggressioni verbali e dell'attivita' di delegittimazione"; di qui la "necessita' di un intervento consiliare a tutela dei magistrati coinvolti e dell'indipendente esercizio della giurisdizione", contro "comportamenti lesivi del prestigio e dell'indipendente esercizio della giurisdizione tali da determinare un turbamento al regolare svolgimento e alla credibilita' della funzione giudiziaria".