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Palazzi & potere
Elezioni 2018, il ritorno di Antonio Fazio scuote i palazzi della finanza

Ne parlano insistentemente, in queste ore, alla Consob e soprattutto nei corridoi di Bankitalia, ma anche nei vertici di istituti bancari piccoli e grandi, in istituzioni finanziarie. A distanza di un anno dalla sua prima apparizione dopo la via Crucis mediatico giudiziaria subita per oltre dieci anni, il governatore emerito della Banca d’Italia, Antonio Fazio, non soltanto è vivo e vegeto ma ha molte cose da dire, qualcuno parla addirittura di «sassolini dalle scarpe». Lo farà domani alla biblioteca Angelica di Roma nel convegno che si aprirà alle 9.15 e che si concluderà appunto con la lectio di Fazio.


L’idea dichiarata degli organizzatori (tra i promotori la fondazione Formiche e la multinazionale polacca Kruk che opera nella gestione dei crediti) è fare il punto sul sistema bancario: «La sua solidità, il rapporto con l’economia reale, un’analisi critica della Vigilanza unica della BCE. Saranno affrontati – dicono – problemi istituzionali e funzionali dell'Organo di controllo».


Insomma, un controcanto puntuale e serio alla commissione sul caso banche istituita fuori tempo massimo e presieduta da Pier Ferdinando Casini che secondo molti si è occupata di fascinazioni buone per giornalistucoli ma non ha toccato i veri nodi, a partire dal fatto che l’attenzione generale si è concentrata sul caso di piccole banche il cui salvataggio è avvenuto ad opera del solido sistema bancario italiano e non certo per l’intervento di Renzi o del governo. Pertanto domani, alla biblioteca Angelica, si parlerà non delle “favole” sul coinvolgimento di Maria Elena Boschi, bensì di come una funzione delicatissima, quella della vigilanza bancaria, venga più o meno efficacemente e correttamente svolta. E a quanto pare, dopo l’intervento dei relatori e di Fazio, a più d’uno potrebbero fischiare le orecchie.  


Già, perché la nota stampa che ha fatto girare in queste settimane lo studio di comunicazione incaricato dell’evento, The Skill, parlava chiaro: «Le relazioni terranno conto – a differenza di quanto avviene nell’attuale dibattito pubblico – degli effettivi indicatori economico-finanziari utili a una indagine seria sullo stato del Sistema Italia anche alla luce degli orientamenti comunitari. Si tratterà di un programma di politica economica». E infine: «Considerato l’esiguo numero di posti disponibili si prega di confermare la presenza». Un modo come un altro per far capire che la platea sarà selezionata, anzi selezionatissima. D’altro canto lo è anche il parterre dei relatori:  Giuseppe Di Taranto (docente Luiss) parlerà di ‘economia reale e banche nella crisi dell’eurozona’; Angelo De Mattia (già direttore centrale Banca d'Italia) di ‘banche e vigilanza europea’; Fabrizio Palenzona (già vice presidente Unicredit) di ‘banche e territorio’; Paolo Fiorentino (ad banca Carige) di ‘banche e crisi: il caso Carige spa’; Divo Gronchi (presidente cassa risparmio San Miniato) della ‘esperienza di un banchiere’. Infine a Gaetano Miccichè (presidente banca IMI – Intesa San Paolo) toccherà la parola su un aspetto decisivo: ‘il finanziamento delle imprese e le innovazioni finanziarie’. 

Considerazioni a tutto campo che culmineranno appunto alle ore 12 nelle conclusioni del governatore emerito della Banca d’Italia.

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