I tormenti del giovane Fico: "Preferirei fare il sindaco di Napoli"
Non si fida del Movimento fatto su misura per Di Maio
Il silenzio di Roberto Fico preoccupa i vertici del M5S. Nessuno è in grado di dire con certezza se alla fine sfiderà Luigi Di Maio per la candidatura a premier, come gli stanno chiedendo di fare amici attivisti e colleghi deputati anche per affermare che «il M5S di Di Maio e di Davide Casaleggio non è quello in cui credevamo». In una chiacchierata di fine luglio, alla Camera, Fico confessava quale fosse il suo sogno, un sogno che svela la sua disillusione: «Certo che farei il sindaco di Napoli -rispondeva al cronista -. Fare il sindaco della propria città è il lavoro più bello del mondo. Ci ho anche provato nel 2011 e ho perso. A Napoli si rivota nel 2021, di tempo ce n' è. Da qui dentro non vedo l' ora di andarmene», scrive la Stampa.
In questi mesi estivi Fico si è più volte lamentato delle torsioni del M5S. Non gli piace la strada presa, il verticismo, il calcolo elettorale che rende la ricerca del consenso l' unico criterio d' azione. Non gli piace che Beppe Grillo si stia sfilando, né gli piace il marchio impresso da Casaleggio Jr, nonostante il deputato avesse una stima immensa per il padre, Gianroberto. «Non mi ritrovo più» ha confessato a un collega.