Palazzi & potere
La rottamazione è finita: andate in pace! Metamorfosi di un rottamatore (ex)
Fare promesse elettorali è sempre stato molto facile in Italia così come è sempre stato facile diventare capo del governo, ministro o sottosegretario per grazia divina o per volontà dello spirito santo, diciamo così. Poi però bisogna fare i conti con la realtà e la realtà ha la testa dura, più dura di qualsivoglia rottamatore. E la realtà dice che spesso si parte incendiari e si finisce pompieri. Come nel caso del fiorentino che dopo averle provate tutte ma proprio tutte per far fuori i suoi oppositori interni ed esterni al partito (compresi i poteri forti a lui non vicini mentre con quelli a lui vicini l'accordo c'è stato dall'inizio) è costretto ad arrendersi all'evidenza e, non potendoli più sconfiggere, si unisce a loro (e diventa mediatore). Il punto strategico però è un altro: il paese, l'Italia può permettersi un altro, l'ennesimo andreottiano (peraltro 'di ritorno" e con quarant'anni di ritardo rispetto all'originale?). Sparisce il rottamatore e arriva il Renzi mediatore (proprio con quei poteri forti che a, almeno a parole, diceva di detestare e di voler combattere in nome dei cittadini). Il risultato è che con il fiorentino doveva nascere la terza repubblica e invece ci ritroviamo la brutta copia della prima. E con la riforma costituzionale e il relativo accentramento di potere su di un uomo solo le cose potranno solo peggiorare, dato che ci ritroviamo una mentalità degna della cassa del mezzogiorno con continue ingerenze e invasioni di campo del governo in materie che non rientrano nella sua competenza (alla faccia del tanto decantato libero mercato e della divisione dei poteri) e quel che è peggio mischiato ad uno stile di comunicazione (da aziendina anni novanta, con tanto di autocelebrazioni di piazza ma anche qui con vent'anni di ritardo rispetto a quando andava di moda per le aziende) degno del dittatorello Saladeen di Sacha Baron Cohen; solo che lui scherzava, qui c'è chi fa sul serio...
Cassandra
*Esperto di comunicazione e polemista. A volte tuttologo, sempre controcorrente