Legge elettorale, incubo Consulta e stop dal Colle
Confermate le indiscrezioni di Affaritaliani Palazzi&Potere: preoccupazione per il veto del Colle e della Consulta
Ogni legno ha il suo tarlo, si dice, e anche al tavolo apparecchiato dai quattro grandi partiti per chiudere in fretta la riforma elettorale e portare tutti al voto se n'è insinuato uno. Quello infido e minaccioso della (presunta) incostituzionalità del "Germanichellum" o tedesco in versione italiana, scrive Repubblica.
Il sospetto che si è impadronito nelle ultime 24 ore prima degli sherpa, poi dei leader di Pd, Forza Italia, M5S e Lega è che dal Quirinale - rimasto osservatore silente e distaccato ma attento delle trattative in corso - a lavori ultimati e testo faticosamente approvato possa arrivare un ipotetico rilievo, legato proprio all' aspetto più controverso. Cioè sui cosiddetti collegi "soprannumerari", quel meccanismo perverso per cui nelle regioni monocolori, in taluni casi, i vincitori della sfida dell' uninominale nel collegio possano restare fuori, a beneficio dei capilista nel proporzionale. Ciliegina sulla torta dell' elezione di un Parlamento per lo più di prescelti dalle segreterie di partito, proprio attraverso i listini bloccati di ciascun collegio. Sarebbe un modo per disattendere un paio di sentenze abbastanza chiare della Corte Costituzionale.
Eccolo il piccolo grande incubo che ha portato il relatore dem Emanuele Fiano a consultare già nella tarda sera di venerdì e poi a più riprese ieri mattina i colleghi Toninelli del M5S, Brunetta e Sisto di Fi e rimettere mano in quattro e quattr' otto a una riscrittura rapida del testo.